Corriere della Sera 1/3/2008, 1 marzo 2008
L’INNO DI BERLUSCONI
PRIMA Si è detto troppo/ E anche di più/ Si è usata pure la musica contro/ Oggi canto anch’io/ E dico che/ Menomale che Silvio c’è/ Non ho interessi politici/ E non ho neanche immobili/ Ho solo la musica
DOPO C’è un grande sogno/ Che vive in noi/ Siamo la gente della libertà/ Presidente siamo con te/ Menomale che Silvio c’è/ Siamo la gente/ Che ama e che crede/ Che vuol trasformare/ Il sogno in realtà
MILANO (e. mu.) – Non c’è più la stessa «sensazione di svenire» di quando ha attraversato il cancello di Villa San Martino con il pulmino tappezzato dai manifesti Menomale che Silvio c’è, «ma quasi...». Da quella serata di aperitivi e pianoforte ad Arcore è passata più di una settimana, ma anche ora che il Cavaliere l’ha sentito spessissimo al telefono, che ha ricevuto i suoi suggerimenti via mail, il novello Apicella del Nordest ancora non ci crede: «Quest’uomo è un gigante, mi tratta come se fossi George Bush». Andrea Vantini, 39 anni, veronese, ha ultimato l’inno definitivo del Pdl, rielaborato su un suo testo del 2002 con la collaborazione di Silvio che ha voluto trasformarlo «in una canzone di libertà». Tre le versioni per la campagna elettorale: Andrea alla voce, solo coro e poi gospel con sottotitoli karaoke sui maxischermi. Debutto: Palalido di Milano, 8 marzo.