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 2008  febbraio 27 Mercoledì calendario

La prima volta che Anselma Dell’Olio vide Giuliano Ferrara: «Una sera, a cena. Ho pensato subito: quest’uomo deve fare parte della mia vita

La prima volta che Anselma Dell’Olio vide Giuliano Ferrara: «Una sera, a cena. Ho pensato subito: quest’uomo deve fare parte della mia vita. Chiedevo informazioni su di lui, tutti mi dicevano: lascialo perdere, e comunque era fidanzato ed ero fidanzata anch’io. Ci sono voluti altri cinque anni perché "accadesse". Siamo diventati dirimpettai, a Roma, ci guardavamo dalle finestre, ci incontravamo dal salumiere, abbiamo preso a uscire quasi ogni sera con amici comuni. Lui mi faceva il baciamano, eravamo amichevoli e Giuliano mi stava studiando. Un paio di volte mi telefonò per dirmi che non poteva uscire, ed era solo per vedere la mia reazione. Finché l’estate del 1987 sono rimasta a Roma per lavoro, e lì è cominciato tutto: era agosto ed eravamo insieme. Ma io dovevo lavorare all’adattamento italiano di "Who’s that girl?" e Giuliano mi disse: "Ti aiuto io, lo facciamo insieme". Ci siamo chiusi in casa per una settimana, abbiamo riso come pazzi, lavorando giorno e notte, abbiamo capito di avere lo stesso sense of humour, e alla fine di quella folle settimana mi ha portato al mare e su un gozzo mi ha chiesto di sposarlo. Gli dissi: ti sposo, ma fai tutto tu, la parte burocratica mi paralizza. Mi paralizzava anche il matrimonio, e non avrei potuto sposare nessun altro al mondo». Ci sono stati momenti difficili: «Abbiamo litigato furiosamente per anni, in tutte le lingue, ci sentivano in tutto il quartiere: poi, ripensando al motivo del litigio, c’era da vergognarsi. Sciocchezze, sempre: il cibo, un oggetto che non era dove doveva essere, lui gettava un lapillo e io allora lanciavo il petardo. Sua madre, mia suocera, una donna meravigliosa, diceva che quella era "la lotta per il potere nella coppia". Ma sempre scontri su minuzie, mai sulla famiglia, sul lavoro, sulle idee: abbiamo grande rispetto l’uno per l’altra, ed è imbarazzante come siamo spesso d’accordo. Anche se ci siamo incontrati in età adulta, il nostro percorso precedente (entrambi provenivamo dalla sinistra) è stato simile, abbiamo sempre camminato l’uno accanto all’altra anche senza conoscerci».