Avvenire 23 febbraio 2008, 23 febbraio 2008
IL PRESIDENTE
Avvenire 23 febbraio 2008.
La sindrome del cane dell’ortolano
Il cane dell’ortolano (perro del hortelano), secondo un antico detto popolare, è quello che non mangia e non lascia mangiare gli altri. Il titolo di uno dei più classici drammi di Lope De Vega è stato scelto dal presidente Álan García per un articolo che ha provocato critiche e apprezzamenti. Secondo García, molti peruviani sono malati della sindrome del cane dell’ortolano: non permettono al Paese di decollare economicamente. Il Perù deve rendere produttivo quello che ha, in particolare le ricchezze naturali, minerarie e forestali (il 70% della superficie peruviana è amazzonica). Le sue implicite accuse sembrano riguardare gli ambientalisti e le comunità contadine, che spesso si oppongono ai progetti minerari o di idrocarburi. Ma al di là delle posizioni più radicali, le organizzazioni non governative e buona parte degli analisti ricordano a García che nessuno dice no agli investimenti (nazionali o internazionali), purché l’obiettivo sia uno sviluppo sostenibile, e non solo la crescita di un Pil che non beneficia tutti.