ANTONELLA MARIOTTI, La Stampa 26 febbraio 2008, 26 febbraio 2008
E se lo Stato lasciasse ai professori la libertà. La Stampa 26 febbraio 2008. Il tetto dei prezzi va bene per contenere le spese delle famiglie, ma il problema vero è a monte
E se lo Stato lasciasse ai professori la libertà. La Stampa 26 febbraio 2008. Il tetto dei prezzi va bene per contenere le spese delle famiglie, ma il problema vero è a monte. Perché noi professori siamo ancora costretti a adottare i libri di testo?». Mario Perrini è preside al liceo scientifico «Galileo Ferraris» di Torino oltre che presidente regionale piemontese dell’Associazione nazionale presidi, come molti altri docenti è d’accordo con il ministro per «alleggerire» i prezzi dei libri. Ma non si accontenta. Che cosa bisognava fare, secondo lei? «Quella del tetto alla spesa dei libri è una risposta forte a un problema serio. Andava fatta, siamo tutti d’accordo, ma ci sarebbero altri interventi possibili. Si parla tanto di liberalizzazione allora diamo anche ai docenti la libertà di adottare o meno i testi. Libertà che adesso non c’è perché la legge impone l’adozione di un libro, il docente non può farne a meno». In che modo? Distribuendo dispense agli allievi? «Ad esempio. Così le famiglie potrebbero risparmiare: meno libri meno soldi. Così magari si avanza qualcosa per le gite scolastiche, magari in qualche città d’arte o museo» Ma secondo lei i libri di testo sono troppo cari? «Io non so come vengono decisi i prezzi, ma ho sentito cose inquietanti». Si spieghi meglio. «Si parla di case editrici che si mettono d’accordo sui prezzi, di un cartello che farebbe saltare la concorrenza. A questo punto, se fosse vero, noi docenti che cosa potremmo fare?» Adesso avete le cifre di quanto potete far spendere alle famiglie e le case editrici dovranno pure adeguarsi per non restare fuori dal mercato. «Ma il tetto alla spesa esisteva già per il biennio, si tratta solo di estenderlo fino ai cinque anni». Sarà più complicato? «I docenti ricevono i libri dalle case editrici devono valutarli e poi decidere se adottarli o meno, in rapporto alla loro didattica ai programmi e alle loro esigenze. La proposta parte dal singolo docente ma sono i consigli di classe, di cui nelle superiori fanno parte i rappresentanti dei genitori e degli studenti, a dare la risposta definitiva». Chi ha la responsabilità della scelta definitiva? «Il collegio dei docenti. E’ una procedura normale che il decreto non ha modificato, noi per altro non abbiamo ancora ricevuto le tabelle con i limiti previsti dal ministro. Ma anche su questo tema servirebbe più libertà». In che senso? «Libertà di economizzare le risorse, se una fetta dei consumi è forzosamente indirizzata all’acquisto di libri - che per carità sono sacrosanti - si dovrebbe spendere non di più ma meglio. Nonostante quello che molti possono pensare, nella scuola non manca la fantasia per cambiare, per compiere scelte più felici di quelle che già si fanno. Non solo, noi presidi sappiamo usare la fantasia anche per risolvere i problemi del quotidiano» . Antonella Mariotti