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 2008  febbraio 24 Domenica calendario

Lo sfogo di D’Elia. Corriere della Sera 24 febbraio 2008. Alla fine, dopo tredici ore di dibattito nel sotterraneo dell’hotel Ergife, già di notte, finalmente arriva Marco Pannella

Lo sfogo di D’Elia. Corriere della Sera 24 febbraio 2008. Alla fine, dopo tredici ore di dibattito nel sotterraneo dell’hotel Ergife, già di notte, finalmente arriva Marco Pannella. Dice che sì, la discussione è stata interessante, ma ora «la stipula dell’accordo non è più rinviabile». Appello dunque al Comitato nazionale dei Radicali italiani e al Consiglio generale dell’associazione Luca Coscioni perché varino l’innesto di nove candidati radicali nelle liste del Pd, con garanzia di elezione al Parlamento (sette alla Camera, due al Senato), poiché «l’intesa è esposta a tutti i venti e ai miasmi del regime». Il clima, nell’assise dei cento dirigenti radicali, non era stato dei più calorosi nei confronti del Partito democratico. L’intervento più applaudito, in piedi, quello di Sergio D’Elia. Sulla sua ricandidatura Veltroni ha messo il veto, così come su Pannella. D’Elia, ex di "Prima linea", ha scontato 12 anni di carcere per concorso in omicidio. Alto, magro ed eloquente, ha detto: «Mi è stato chiesto un passo indietro, io ne faccio uno a lato, per non essere colpito da un ariete». E quindi: «Chiederò la grazia a sua maestà Veltroni... ». Poi: «Non si fonda un partito su un Codice etico e su una Carta dei valori, piuttosto su una politica ». Ma anche D’Elia è a favore del-l’intesa, «affinché possano vivere ragioni e speranze del Partito radicale: noi cambieremo il Pd!». Il pragmatismo, fra i radicali, riesce a placare l’insoddisfazione. Hanno fatto lo sciopero del voto (1983), un patto con Berlusconi (1994), sono andati a perdere da soli (2001), hanno corso con i socialisti (2006). Lo ha spiegato Emma Bonino: «Scegliamo cosa, in una situazione data, ci può offrire più strumenti per le nostre battaglie». Così, «Emma Bonino andrà nel Pd assieme ai dirigenti radicali, mentre c’era chi voleva Emma Bonino senza i puzzoni con cui si accompagna». E ancora: «Le liberalizzazioni sono oggi patrimonio comune, vedremo quindi se si riuscirà a fare le riforme economiche necessarie e la riforma del sistema paese. Ci conforta, da certi punti di vista, la candidatura di Pietro Ichino e ci conforta, da altri punti di vista, la candidatura Veronesi». Libertà economiche, e anche diritti civili. Che partner saranno i radicali per il Pd? «Noi siamo le nostre battaglie - dice Marco Cappato, deputato europeo - . Non entriamo per creare guai, ma per realizzare le nostre idee. E comunque la galassia radicale resterà attiva fuori dal Parlamento ». E il segretario di Radicali italiani, Rita Bernardini: «Il programma del Pd non contiene tutti i nostri temi. Ma nemmeno li nega. Consideriamo che tra la "teodem" Binetti e il matematico Odifreddi, sulla laicità noi ci collochiamo al centro». Farete gruppi parlamentari unici col Pd? «E’ nell’accordo». E voterete con disciplina? «Quando le regole sono chiare, noi le rispettiamo ». Ai margini della discussione, si delinea la squadra dei nove radicali da inserire nelle liste Pd, sulla quale Veltroni avrà l’ultima parola. Dovrebbe contenere i deputati radicali uscenti (escluso D’Elia): Bonino, Turco, Mellano, Poretti, Beltrandi. Più Rita Bernardini, la tesoriera Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Coscioni, vedova di Luca e la ginecologa Mirella Parachini. Radicale Sergio D’Elia, ex di Prima linea, ha scontato 12 anni di carcere per concorso in omicidio. Deputato radicale uscente, sulla sua ricandidatura Veltroni ha messo il veto, così come su Pannella Andrea Garibaldi