La Repubblica 24 febbraio 2008, GIANNI MURA, 24 febbraio 2008
Attention, attention meno english, please. La Repubblica 24 febbraio 2008. GIANNI MURA Election day: l´uso reiterato di questa formuletta per indicare il giorno del voto mi porta (anzi mi trascina, perché ho opposto resistenza) a una triste certezza
Attention, attention meno english, please. La Repubblica 24 febbraio 2008. GIANNI MURA Election day: l´uso reiterato di questa formuletta per indicare il giorno del voto mi porta (anzi mi trascina, perché ho opposto resistenza) a una triste certezza. Ha voglia a parlare Berlusconi, ha voglia Veltroni, ma una nazione che usa election day è senza speranze. E lo usa, lo dice riempiendosene la bocca, come fosse una new entry, un must, un cult, un top. Così mi è venuta la febbre del sabato pomeriggio e mi sono messo a controllare l´invasione e insieme il livello di guardia. Presi in considerazione solo titoli e occhielli. Corsera di giovedì: call center, neominimal, dynasty, skipass, offshore, delisting, top model, stock option, no limits, master, high tech, design, businessmen, academy. Non male. Meglio la Stampa di venerdì: superstar, bestseller, privacy, hit, fast food, embargo, supermarket, star, premier, vip, fiction, star di nuovo, chips, groupies, sexy, relax, tour operator, trader, trust, authority e briefing. Why non guardi un pocolino in casa tua, fucked bear? Come potevo dire no a questo garbato richiamo interiore? Eccomi a consultare the Republic di giovedì. A parte alcune cose entrate nel gergo comune (slogan, leader, gay, blitz), ho trovato: slow, privacy, cartoon, boy, buypack, serial e general manager. Votation: Corsera 5, Stampa 3,5, Repubblica 6. The problem is che se noi siamo quello che mangiamo, siamo anche quello che leggiamo. Secondo me Feuerbach col suo der Mensch ist was er isst voleva fare un gioco di parole, ma non è questo il point. Unitevi, lettori d´Italia, italian readers, e chiedete meno english al vostro newspaper (che un Teofilo Folengo aggiornato tradurrebbe in Anatrella). [Quanto a ciò che si mangia, il Comitato di Pechino 2008 ha informato che le mense saranno blindate (e non solo le mense, aggiungerei). «Sarà vietato introdurre cibo dall´esterno. I nostri prodotti sono garantiti e bisogna anche tutelare i diritti degli sponsor». Niente pasta e prosciutto made in Italy per gli azzurri. E now, se posso dirlo in tutta modestia, I care. Per i pomodori. Ricercatori dell´università di Clermont Ferrand, ha scritto Le Parisien, hanno accertato che i telefonini fanno male ai pomodori. Dice uno dei ricercatori, Richard Ledoigt: «Non si può dire con certezza che il telefonino sia nocivo. Certamente perturba l´organismo della pianta, facendo apparire molecole che appaiono solo quando la pianta è ferita o rovinata. La pianta soffre come nei periodi di grande caldo e grande freddo». Non è una bella notizia, of course per i pomodori in primis. E chissà come se la cavano i peperoni e le melanzane. Non è bella perché lascia intuire che un po´ alla volta, step by step, si arriverà alla madre di tutte le notizie: i telefonini fanno male agli esseri umani. O ai golfisti, almeno. Sulla Stampa di ieri c´è una pagina molto interessante. Titolo: "Non c´è più tempo per giocare". Lo sospettavo. Ma parlano i numeri: negli Usa in pochi anni il numero di giocatori di golf è sceso da 30 a 26 milioni. Otto anni fa 7 milioni di golfisti giocavano almeno 25 partite annue, adesso sono 4,6, un terzo in meno. Secondo il New York Times non si tratta di disaffezione, ma solo di tempo. Un percorso di 18 buche richiede 4 ore, più o meno, «e il bon ton vieta di portare in campo il telefonino», cosa che un manager non si può permettere. Nella foto che domina la pagina si vedono quattro golfisti sul green con il telefonino all´orecchio. Mi sa che non sono manager. Insomma, chi ha il telefonino non ha tempo libero. Avanti così, giocheranno a golf solo i disoccupati. Prospettiva che Cesare Zavattini avrebbe illustrato assai meglio. Purtroppo è morto. [Chissà cosa direbbe Zavattini di altre cose. Di quelli che oggi a Milano vanno su di corsa per le scale del grattacielo Pirelli, altra cosa non particolarmente geniale copiata dagli americani che con l´Empire State Building avevano inaugurato il run up. Del professore che in Val d´Aosta è stato condannato a due anni per diffusione di materiale pedopornografico dal computer della scuola e il giudice gli ridà la stessa cattedra nella stessa scuola. Il professore è disposto a lasciare l´insegnamento, ma solo se lo promuovono. Nel Turkmenistan (fonte: Liberazione) sono meno teneri. Giovedì sulla scrivania dello speaker del tg ha fatto una passeggiata uno scarafaggio. Quando Kurbanguly Berdymukhamedov, il presidente della Repubblica, ha visto il filmato, ha decretato l´immediato licenziamento di tutti i presenti nel turno di lavoro 9-16, in totale 30 persone tra giornalisti, operatori, tecnici. [Ultimo voto (7) alla Federcalcio: ha aperto un´inchiesta sul caso di Omolade, che domenica a Celano ha denunciato insulti razzisti da parte di avversari e pubblico, e poi ha perso la testa facendo a cazzotti. Ci sono stati casi simili in Metz-Valenciennes e ieri in Bastia-Libourne. Celano-Gela è C2, non c´è il quarto uomo, Omolade è il solo a pagare, per ora, con 4 turni di squalifica. Il Celano nega ogni addebito per i suoi tesserati e tifosi. L´arbitro a quanto pare non ha sentito nulla. Ieri Omolade ha rivelato il numero sulla maglia dell´avversario che lo insultava. Qui qualcuno ha mentito: vada veramente a fondo l´inchiesta, adda passà the night. GIANNI MURA