la Repubblica 27/2/2008, pagina 18., 27 febbraio 2008
Grattarsi i genitali in pubblico è reato: «Alla presenza di terze persone è manifestazione di mancanza di costumanza e di educazione in quel complesso concetto di regole comportamentali etico-sociali»
Grattarsi i genitali in pubblico è reato: «Alla presenza di terze persone è manifestazione di mancanza di costumanza e di educazione in quel complesso concetto di regole comportamentali etico-sociali». Così ha stabilito la terza sezione della Corte di Cassazione ritenendo il gesto «un atto contrario al decoro e alla decenza pubblica». Ciò vale anche se il «fine del gesto è apotropaico», cioè scaramantico. Tutto è cominciato con la grattatina di un operaio quarantaduenne di Como, forse «finalizzata alla sistemazione della tuta indossata» ma compiuta di fronte ad altre persone. L’uomo è stato condannato a una multa di 200 euro più altri mille da destinarsi alla cassa ammende.