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 2008  febbraio 22 Venerdì calendario

La parola alle donne. ItaliaOggi 22 febbraio 2008. La politica e la famiglia. Ecco i due pilastri attorno ai quali ruota la vita di Stefania Prestigiacomo, parlamentare di Forza Italia e nella scorsa legislatura ministro per le pari opportunità e per la prossima in corsa per un incarico

La parola alle donne. ItaliaOggi 22 febbraio 2008. La politica e la famiglia. Ecco i due pilastri attorno ai quali ruota la vita di Stefania Prestigiacomo, parlamentare di Forza Italia e nella scorsa legislatura ministro per le pari opportunità e per la prossima in corsa per un incarico. Politica e famiglia, «è vero», dice, «e in questo anno e mezzo trascorso all’opposizione ho potuto dedicarmi di più a mio figlio. Ma la stagione politica che si è aperta richiederà nei prossimi mesi di fare uno sforzo in più nella conciliazione fra famiglia e lavoro perché la sfida elettorale impone un impegno speciale per far ripartire l’Italia dopo la caporetto economica, sociale e di immagine del governo Prodi». Quarantuno anni appena compiuti, Stefania Prestigiacomo è giunta alla sua quarta legislatura, tanto da essere stata spesso definita un enfant prodige. A 23 anni era infatti già presidente dei giovani imprenditori della sua città. Da questo incarico all’impegno in politica il passo è breve: ventisettenne viene eletta alla camera, in anni in cui, ammette, «la politica era in una fase diversa, forse più positiva rispetto ad oggi»; poi con il governo Berlusconi diventa uno dei più giovani ministri della storia repubblicana. Ma l’attrazione verso il mondo dell’imprenditoria che l’ha formata è costante: «Guardo sempre alla realtà imprenditoriale», racconta, «un punto di riferimento anche per l’attività politica». Ma sono stati i temi strettamente legati all’universo femminile, con l’impegno come ministro per le pari opportunità ad avere, inevitabilmente, il sopravvento. «Mi sono sempre battuta moltissimo per tutti i diritti delle donne: la lotta per una maggiore presenza femminile in parlamento, le cosiddette quote rosa, solo un mezzo e non un obiettivo, il sostegno per le donne che lavorano, i nidi aziendali, la fecondazione assistita». Un grande impegno, qualche risultato raggiunto anche se, ammette, «la battaglia ancora non è stata vinta. Vedremo adesso all’atto della formazione delle liste e, poi, del nuovo governo quanto le affermazioni di principio di questi giorni sulla valorizzazione del ruolo delle donne si tradurranno in realtà». E se le si ricorda che lei è «candidatissima», che gli osservatori la danno in corsa per un ministero ma anche per la presidenza della regione Sicilia, ribatte: «Se si parla di me per qualche eventuale incarico credo che sia il frutto di tanti anni di lavoro serio, e comunque non sarà solo assegnando alla Prestigiacomo o alla Finocchiaro un incarico di prestigio che si risolverà il problema, perché sulla presenza delle donne in politica c’è ancora molto da fare». Battaglie quotidiane a parte, alla domanda su quale sia stato il momento più indimenticabile durante gli anni di impegno governativo non ha dubbi: la visita, in parlamento, di papa Wojtyla accolto, «da tutti con grande emozione e calore». Ma oggi, nell’attuale momento politico, confessa che le forti emozioni sono davvero poche e al contrario prevale per lo più un sentimento di delusione e di insofferenza per il recente passato: «Il paese è fermo, e sono stati fatti pochissimi provvedimenti per risolvere i problemi del paese, per questo abbiamo invocato le elezioni e lavoreremo per riportare il centrodestra alla guida del paese». Tanta dedizione per l’attività politica l’ha portata spesso a mettere da parte passioni e hobby. Il poco tempo libero a disposizione, famiglia a parte, è dedicato allo sport che dice «mi aiuta a sfogare le tensioni», alla lettura di qualche buon libro, «sto leggendo Le avventure di Pedra Delicado una raccolta di gialli di Alicia Gimenez Bartlett», e alla musica che ascolta con il suo iPod per non disturbare nessuno. E se è Roma la città in cui gioco forza vive e che ha imparato a conoscere e ad amare, nel cuore c’è Siracusa, la sua città di nascita, dove torna ogni fine settimana per riunire la famiglia. Siracusa, così amata da volerla perfino ricordare, nella sua stanza parlamentare, con una raccolta di riproduzioni di manifesti degli spettacoli classici messi in scena nel teatro greco. Insomma non solo una bella donna ma soprattutto una combattente, che ha lottato contro i pregiudizi di una professione prettamente maschile senza mollare, conservando un principio, filo conduttore di tutta la sua vita: «Tra l’utile e il giusto», dice, «senza fare troppi calcoli scelgo di andare verso il giusto». Benedetta P. Pacelli