La Stampa 22 febbraio 2008, 22 febbraio 2008
Il senatore afroamericano seduce il Texas. La Stampa 22 febbraio 2008. Altro che vittorie alle urne, conquiste di superdelegati e allungo nei sondaggi elettorali: la vera popolarità del senatore Barack Obama si misura dal naso, o meglio da una soffiata di naso
Il senatore afroamericano seduce il Texas. La Stampa 22 febbraio 2008. Altro che vittorie alle urne, conquiste di superdelegati e allungo nei sondaggi elettorali: la vera popolarità del senatore Barack Obama si misura dal naso, o meglio da una soffiata di naso. Perché tanto è bastato ieri per infuocare i 17 mila sostenitori della Reunion Arena di Dallas, in Texas, esplosi in un fragoroso applauso quando il candidato democratico ha dato sfogo alle sue narici intasate da un fastidioso raffreddore. La campagna elettorale, si sa, è causa di stress e fatica per i candidati e a risentirne è il fisico, specie quando uno come Obama rimbalza per i quattro angoli del Paese passando da un clima all’altro. L’arrivo in Texas in vista del voto del 4 marzo proprio non ha fatto bene al senatore afro-americano colpito da una lieve forma influenzale, ma lui è tenace e non rinuncia a dibattiti e comizi. «Scusate un secondo, mi devo soffiare il naso», dice al popolo democratico della Reunion Arena durante il comizio di mercoledì. Tira fuori dalla tasca un fazzoletto e libera le vie respiratorie: tanto basta per scatenare l’«Obamamania», la folla si alza in piedi e batte le mani per circa un minuto. Un applauso al valore perché nonostante il malessere, Obama non si ferma, rispetta ogni data e vola anche a New York per l’atteso dibattito televisivo con Hillary Clinton. Del resto non c’è da stupirsi più di tanto visto che queste elezioni hanno riservato molte sorprese, come Hillary Clinton che ha conquistato il New Hampshire con una lacrima. E allora perché Barack Obama non può espugnare il Texas con una soffiata di naso?