La Repubblica / Roma 23 febbraio 2008, MARIA ELENA VINCENZI, 23 febbraio 2008
I Cesaroni. La Repubblica / Roma 23 febbraio 2008. è uno dei quartieri più romani di Roma. Anima popolare, certo
I Cesaroni. La Repubblica / Roma 23 febbraio 2008. è uno dei quartieri più romani di Roma. Anima popolare, certo. Ma oggi anche vita da star. è la Garbatella, storica zona capitolina. Da qualche tempo presa d’ assalto da turisti di mezza Italia. C’ è chi racconta che ci sono pullman che arrivano a piazza Sauli per fare le foto alla scuola. Mentre il telefono del bar storico del quartiere è sempre occupato. La domanda? Sempre la stessa: «Ma è il ristorante dei Cesaroni?». Sì è proprio lui. Questo è il quartiere della famiglia "mista" più famosa di Italia. E nelle strade dove le facce sono sempre le stesse da decenni, non si parla d’ altro. Di Claudio Amendola, di Elena Sofia Ricci, di Antonello Fassari e di Max Tortora. Tra chi non si perde una puntata e chi si gode il momento di celebrità. Chi si riconosce nei protagonisti, chi giura che la Garbatella è proprio quella che si vede nel piccolo schermo. Chi racconta che la gente qui parla proprio così e chi ritrova la comicità di una Roma scanzonata. Addirittura c’ è chi dice di conoscere i veri "Cesaroni", famiglia storica del dopoguerra che ora, però, non c’è più. Insomma, vita da star. Ai visitatori, ormai, gli abitanti della Garbatella ci sono abituati. C’ è Vincenzo Mantini, titolare del bar di piazza Giovanni da Triora, uno dei Roma Club per eccellenza. E che, nella fiction, è il ristorante dei protagonisti. Aperto dal 1971, fulcro della vita di quartiere, il bar è tutto giallo e rosso. E lui, Vincenzo, felpa con i colori sociali della Roma, mentre prepara il caffè racconta che l’altra mattina quando ha aperto ha trovato una famiglia di Pescara che fotografava il bar. «è così tutti i giorni: ormai questo è diventato un luogo cult, come il Colosseo». Pochi metri più in là, ecco un altro luogo cult della serie. La scuola. Ad arginare i curiosi è Enzo, portiere dell’ istituto. Nato e cresciuto alla Garbatella. «Il telefilm? rende giustizia a questa zona che per tanti anni è stata considerata piena di banditi: e invece qui siamo gente per bene». E Francesco, l’ edicolante, spiega che «i Cesaroni, in fondo, siamo proprio noi: la nostra ironia, la forza di rialzarsi sempre, l’ emotività a 360 gradi». I valori positivi, la romanità, l’ allegria. «Sono le caratteristiche della gente della Garbatella ed è un bene che vengano esportate - racconta Alessandro, mentre sforna pizze al taglio di fronte alla scuola - Anche gli attori sono simpatici: con loro si era creato un rapporto di amicizia. Insomma, è un piacere ospitare questa fiction». E perché no, anche i turisti. In fondo, lo dice anche la sigla della fiction: "Porte sempre aperte, gente da ogni parte...". Maria Elena Vincenzi