La Repubblica / Roma 23 febbraio 2008, PAOLO G. BRERA, 23 febbraio 2008
’Niente chiavi nella toppa’. La Repubblica / Roma 23 febbraio 2008. Date retta al ladro: «Niente chiavi nella toppa, quando andate a dormire
’Niente chiavi nella toppa’. La Repubblica / Roma 23 febbraio 2008. Date retta al ladro: «Niente chiavi nella toppa, quando andate a dormire. Se le lasciate dentro, basta una pinza speciale inserita dall’ esterno per farle girare ed entrare in casa». Lui ne sa qualcosa. Ha svaligiato appartamenti «per più di quarant’ anni, da quando ne avevo quindici». Salvo i «sette anni trascorsi dietro le sbarre, su dodici di condanne cumulative». Oggi ha i capelli grigi, e un volto da identikit dei soliti ignoti di un tempo. Da tre anni campa con un «lavoro autonomo onesto, senza rubare». Non per pentimento, ma per necessità: «Non ne vale più la pena. I «chiavari» come me, i ladri gentiluomini, sono artisti delle serrature, mica facchini: noi usciamo puliti, non portiamo via computer, telefonini o quadri; puntiamo solo al denaro contante e ai gioielli, e quelli ormai nessuno li tiene più in casa». Tant’ è, non siamo seduti accanto per raccontare la sua storia, che pure varrebbe un libro o un film «ma me berrebbero subito», finirebbe dritto in galera per i trascorsi impuniti. è il "consulente" che vogliamo. Cosa dobbiamo fare per proteggerci dai suoi colleghi, soprattutto da quelli che agiscono la notte, pronti a riempirti di botte se hai la sfortuna di svegliarti? «Quelli sono i nuovi ladri, e fanno paura. Noi andavamo in giro col codice alla mano: rischio tot, mi conviene? Mai vista un’ arma, mai alzate le mani. Ora è gente senza scrupoli, proveniente da paesi in cui sono cresciuti con rabbia, fame e ignoranza». Lasciamo perdere la sociologia, però. E’ più vulnerabile la porta o la finestra? «La finestra, se è raggiungibile. Mai dormire tenendola socchiusa, nemmeno d’ estate. E ci vogliono inferriate d’ acciaio, quelle di alluminio incrociate sono inutili». Ma le aprono anche d’ acciaio. Le allargano, le divellono... «Ci vogliono sbarre robuste, e per evitare l’ effetto prigione si può solo giocare sul disegno. Ma è inutile farsi montare sbarre d’ acciaio grosse così se il muro è di mattoni forati. Bisogna farlo irrobustire, e conficcare i ferri in profondità». Se la finestra è senza sbarre, ma ben chiusa? «Si entra in un minuto. Fori il montante e con un gancetto giri la manopola». E la porta blindata? «La apri col grimaldello. Di solito ci vogliono una ventina di minuti, ma alcune scattano subito e per altre ci metti mezzora. Oppure puoi fare la mezza chiave: le quattro mandate sono uguali a due a due. Col grimaldello si fa la prima mandata e si misura, poi il mezzo scatto... «. Ma a cosa serve, se si apre col grimaldello? «A poter rientrare quando si vuole. Si fa un sopralluogo, si controlla se c’ è una cassaforte e di che tipo è, poi si va via senza lasciare tracce. Quando si ritorna si va a colpo sicuro». Insomma non c’ è difesa... «Nessuna serratura è sicura, perché è uno strumento meccanico ed è solo questione di tempo. Ma quando si è in casa, è fondamentale chiudere il chiavistello dall’ interno, perché lì non possiamo arrivare». Ma non possono sfondarla col piede di porco, la porta? «Sì, ma si sveglia mezzo condominio». E gli allarmi? «Sono una buona complicazione. Gli «allarmisti» bravi a disinnescarli sono pochi, di solito intervengono solo quando ci sono cifre importanti. Ma se l’ allarme ha solo una sirena esterna basta staccarla e buttarla in un secchio d’ acqua. E poi ci sono quelli che lo fanno suonare e si appostano a vedere cosa succede, e qualcuno continua a lavorare anche con la sirena che trilla. E’ importante che sia collegato a una centrale di pronto intervento». Oggi fanno molta impressione i ladri acrobati. «Sì, attenzione soprattutto se abitate all’ attico: sono molto bravi a arrampicarsi sui tubi del gas e sulle grondaie. Ma sono giovani e agili, e non è così complicato arrivare a un piano alto: per esempio, basta un rampino per salire comodamente da un terrazzo al successivo». Senta, dica la verità: gliele hanno mai suonate? «No. Io non lavoravo con la gente in casa. Anzi, una volta dovevamo entrare da un notaio passando dalle scale condominiali, ma abbiamo sbagliato finestra e siamo finiti in una cucina. In camera dormivano una donna e un bambino. La casa era poverissima, il frigo vuoto... ce ne siamo andati lasciando qualche banconota sul tavolo. E siete fuggiti a mani vuote~ «Eh no: abbiamo svaligiato il notaio!». Torniamo ai consigli~ «Ve ne do uno semplice per dormire più sereni. I cani. Se qualcuno prova a entrare fanno caciara, è un buon deterrente. E prudenza coi vicini: la maggior parte dei colpi che abbiamo fatto sono nati da segnalazioni e chiacchiere partite dal palazzo». PAOLO G. BRERA