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 2008  febbraio 23 Sabato calendario

L’uso del cognome Mondadori. Corriere della Sera 23 febbraio 2008.  apparso sul Corriere del 29 gennaio un articolo che ricostruisce le vicende relative all’uso del cognome Mondadori da parte di Leonardo Forneron Mondadori e dei suoi eredi

L’uso del cognome Mondadori. Corriere della Sera 23 febbraio 2008.  apparso sul Corriere del 29 gennaio un articolo che ricostruisce le vicende relative all’uso del cognome Mondadori da parte di Leonardo Forneron Mondadori e dei suoi eredi. Vorrei rettificare alcune inesattezze. vero che Leonardo Forneron, figlio di Laura Mondadori e di Giorgio Forneron, con decreto del presidente della Repubblica, venne affiliato dal nonno Arnoldo assumendo il cognome da posporre a quello paterno, ma lo stesso Leonardo promosse avanti il Tar del Lazio un giudizio per essere autorizzato ad anteporre il cognome Mondadori a quello di Forneron. La richiesta fu respinta dal Tar del Lazio con decisione 12.3.1992, integralmente confermata dal Consiglio di Stato con pronuncia del 6.3.95. Pertanto i figli di Leonardo e Catherine Price debbono usare il cognome Forneron Mondadori, come pure Martina, figlia di prime nozze di Leonardo. Gli unici legittimati a portare e a trasmettere il solo patronimico Mondadori sono Paolo e Nicolò, figli miei e di Giorgio Mondadori. Se negli ultimi anni questi ha rinunciato a pretendere che il nipote Leonardo si attenesse a quanto per legge disposto continuando a usare il solo nome Mondadori, ciò è dipeso dal desiderio di mio marito di evitare dolorose divisioni familiari. Nara Mondadori Panconesi San Casciano Val di Pesa (Fi) Fmi e Art Investments: nessun accordo In relazione al Focus «Investimenti d’arte», (Corriere, 20 febbraio) e con particolare riferimento all’articolo di approfondimento sul tema dell’art advisor, mi preme precisare che a tutt’oggi, nessun accordo o ipotesi di collaborazione è in essere tra Fmi, Fiera Milano International SpA, ente organizzatore di MiArt, e la società Art Investments. Alessandro Cappello Direttore relazioni esterne Fiera Milano International Abbonamenti e fermate degli Eurostar Una lettrice ( Corriere, 12 febbraio) ha lamentato l’eccessivo zelo dei controllori nel multarla perché non aveva compilato il suo abbonamento. Da oltre un anno le Ferrovie conducono una campagna antievasione che è riuscita a ridurre il fenomeno e in pochi mesi ha fatto crescere la vendita di biglietti di un 2%. Un risultato che equivale a un 2% in meno di aumenti futuri, e che va quindi a vantaggio della maggioranza di viaggiatori che il biglietto lo acquista e lo convalida. Ci spiace che nelle maglie di questa «stretta» sia rimasta impigliata una signora che in realtà l’abbonamento lo aveva pagato. Ma le regole sono regole e soltanto la compilazione completa dell’abbonamento ne garantisce un uso personale, impedendo abusi. La lettrice dice che il «servizio viene fatto pagare a peso d’oro». Il peso di un acquisto su un bilancio familiare è relativo, però bisogna anche essere oggettivi di fronte a dati inconfutabili: i passeggeri tedeschi pagano il loro biglietto regionale più del doppio e quelli francesi quasi quattro volte tanto, rispetto ai viaggiatori italiani. Come ha detto l’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, «non si può più pensare di avere un servizio tedesco a prezzi polacchi». Un’altra lettrice ( Corriere, 15 febbraio) protesta invece per la riduzione delle fermate degli Eurostar a Fossato di Vico. La cancellazione di alcune fermate a un treno il cui costo non è coperto dai ricavi dei biglietti perché poco richiesto dal mercato, è finalizzata a renderlo più veloce e, quindi, più appetibile. A Fossato di Vico le frequentazioni (salite e discese) sono state sempre molto contenute, tali da non giustificare la fermata. Gli Eurostar di cui parla la signora sono treni «in perdita» che in futuro, se le frequentazioni non cresceranno, potranno essere effettuati soltanto a condizione che le istituzioni centrali o quelle locali, che ne fanno richiesta, ne sostengano anche l’onere economico. Federico Fabretti Direttore Centrale Relazioni con i Media di Ferrovie dello Stato