La Stampa 22 febbraio 2008, Lucia Annunziata, 22 febbraio 2008
Lo squalo che cammina. La Stampa 22 febbraio 2008. Ho letto che una spedizione australiana ha trovato nel fondo del più fondo dei mari, l’Antartico, migliaia di nuove e strabilianti specie di animali sottomarini
Lo squalo che cammina. La Stampa 22 febbraio 2008. Ho letto che una spedizione australiana ha trovato nel fondo del più fondo dei mari, l’Antartico, migliaia di nuove e strabilianti specie di animali sottomarini. La mia gioia nell’accogliere questa notizia è indescrivibile. Per una volta andiamo contro tutte le paure di una imminente distruzione del mondo. La natura ha evidentemente la forza continua di riprodursi e conservarsi, nelle maniere più fantastiche, incluse quelle di partorire pesci dagli occhi enormi perché al buio. Possiamo stare un po’ più tranquilli, e pensare che la natura non ci ha abbandonato. LUISA DEL VECCHIO, ROMA Spiace spegnere un po’ del suo entusiasmo, dal momento che proprio queste spedizioni provano, indirettamente, che forte legame ci sia fra ambiente e specie. Tuttavia è vero che proprio negli ultimi anni, e in particolare nel 2007, l’impulso dato alle ricerche dall’allarme ambiente, sta producendo nuove conoscenze sulla natura. Si sono scoperte così nuove specie, come è successo nell’Antartico, che di sicuro appaiono una speranza nella forza riproduttiva del pianeta Terra. Le porto alcuni esempi, che sono certo le procureranno altra gioia. Nel 2005 nella foresta della Tanzania è stato trovato un roditore-elefante, un piccolo topo con una sorta di proboscide. In Madagascar è stata trovata una nuova specie di palma, che produce tre fiori ogni cento anni e poi muore: immaginerà perché finora nessuno l’aveva trovata! In Vietnam, nel 2007, è stata scoperta una nuova orchidea in una zona molto fuori mano, nella regione detta del «Corridoio Verde». L’orchidea in questione non mi sembra bellissima, ma rimane una delle 11 nuove specie di fiori ritrovati nella stessa zona. C’e’ poi (2007) il «rospo d’oro» della Colombia, con veleno nella sua pelle; un gigantesco ratto, trovato in Indonesia, 2007, che pesa cinque volta un normale ratto di città; e, ancora, un opossum pigmeo, e il leopardo con macchie a «nuvole», Borneo 2007, nonché, sempre in Borneo, un serpente che vive nel fango, capace di cambiare colore della pelle. Nel 2006 in Suriname vennero trovate 24 nuove specie, di cui la più spettacolare un rospo dalla pelle a strisce nere e viola. La lista è lunga, ma per finirla qui, mi limito a citare solo tre altri casi che sono a mio parere molto divertenti: uno squalo (trovato in Indonesia nel 2006, insieme con 24 altre specie marine) che cammina sul fondo del mare, grazie all’uso di un paio di extra pinne sotto la sua pancia, usate come piedi; una sorta di aragosta senza occhi ma con tanti peli, e un canguro da albero, piccolissimo che non ha mai sviluppato la paura degli umani. Che ne dice? Come avrà notato, tutte queste nuove specie vivono in aree quasi del tutto inaccessibili agli uomini. Lucia Annunziata