Libero 23 febbraio 2008, Salvatore Dama, 23 febbraio 2008
IL PROGRAMMA MA DEL PDL
Libero 23 febbraio 2008.
Primo, non è un libro dei sogni. Semmai l’esatto contrario: una operazione di realismo politico. Sono lontani gli annunci del 2006. Lontanissimo il contratto con gli italiani firmato da Silvio Berlusconi nel salotto televisivo di Bruno Vespa. Ed era il 2001. Sette anni dopo, il programma del Popolo della Libertà, elaborato dai componenti dell’Officina, chiude con una postilla che è tutto dire: «Non facciamo e non promettiamo miracoli». E con una clausola sulla "fattibilità" e la "sostenibilità" del piano. Roba impensabile in passato. Eppure è proprio così. Un decalogo, dieci punti programmatici, accompagnati da un preambolo di otto pagine che spiega la visione del mondo del PdL e i suoi valori di riferimento. Materiale che sarà stampato in centinaia di migliaia di copie e che sarà distribuito l’1 e il 2 marzo prossimi nelle principali piazze italiane dove il PdL pianterà ottomila gazebo nella sua prima mobilitazione massiva della campagna elettorale. Libero è giunto in possesso della bozza finale del programma ed è in grado di anticiparla integralmente. possibile che, nelle prossime ore, gli sherpa incaricati da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini possano ulteriormente limare il testo. Testo che poi andrà sottoposto al vaglio dei partiti più piccoli, che pure figurano tra i soci fondatori del PdL. La sostanza è questa qui, però. Chi sono gli estensori del decalogo? I componenti dell’Officina: Giulio Tremonti e Aldo Brancher per Forza Italia, Maurizio Gasparri e Gianni Alemanno per Alleanza nazionale, Roberto Calderoli e Roberto Maroni per la Lega Nord. Cui va aggiunto il contributo arrivato delle fondazioni Magna Charta (Gaetano Quagliariello), Free foundation (Renato Brunetta), l’Ircocervo (Fabrizio Cicchitto), Fare Futuro (Adolfo Urso). Il prodotto è racchiuso in 23 pagine e ordinato in dieci punti. Nella parte riservata all’economia - i capitoli su rilancio, tasse, famiglia, giovani, casa, Mezzogiorno - il PdL ripropone alcuni classici della creatività tremontiana, come la sua riforma fiscale del 2003 o la creazione della Banca del Sud. Riconducibili al Carroccio sono invece le proposte sui dazi e le quote per difendere gli imprenditori italiani dalla concorrenza asiatica. Ma anche tutto il capitolo relativo al federalismo fiscale. Mutuata dal programma elettorale di An è invece la parte relativa a legge e ordine, con l’abolizione dei benefici della legge Gozzini, il ritorno ai principi della Fini-Bossi e l’aumento del numero dei Centri di permenenza temporaneaper i clandestini. Le linee guida sitengono sulgenerico. Volutamente.Saranno poitradotte, annuncia a margine il decalogo, in appositi disegni di legge. Le novità più clamorose? Parte di quelle che meglio si prestavano all’effetto slogansonogià state anticipate in tvdaBerlusconi e Fini: l’abolizione dell’Ici sulla prima casa, la detassazione degli straordinari, il ritorno al Ponte sullo Stretto, il nucleare, l’edilizia popolare, le derrate alimentari per i poveri, l’abolizione delle province inutili e via dicendo. E poi c’è il preambolo. Una carta dei valori in cui si fa ovviamente riferimento al Ppe, si ricordano «le radici giudaico-cristiane dell’Europa», si afferma la centralità della persona e della famiglia, cui va garantita «una tranquilla e quieta vita, in piena dignità» (citazione tratta dalla Bibbia). Il Popolo delle Libertà annuncia inoltre riforme costituzionali per «un governo più forte» e per una «politica rispettata» e che «costi meno». Rimangono ancora aperte alcune questioni. Per esempio, non è ancora del tutto definita la parte del programma relativa alla giustizia. Il forzista Gaetano Pecorella ha elaborato una serie di proposte molto forti: tipo l’affidamen - todei processi più rilevanti alle giurie popolari secondo il modello americano. Ma anche il ritorno all’immunità parlamentare , così come previsto prima della riforma del ’93 e della bufera di Tangentopoli. Idee, queste, che per il momento non trovano spazio nella bozza dell’Officina. Motivo: la contrarietà di An, molto più orientata verso un ritorno alla riforma del l’ex guardasigilli Roberto Castelli. Il nostro programma, sintesi della nostra esperienza, è basato su 10 Punti. Lo realizzeremo gradualmente nel corso della legislatura. Ne anticiperemo una parte con appositi Disegni di legge. Al passaggio di governo chiederemo a riconosciute Autorità indipendenti una oggettiva "due diligence" sull’effettivo stato dei nostri conti pubblici I 10 punti del nostro Decalogo sono: 10 PUNTI
1. Difendere e far ripartire l’economia italiana 2. "La giusta imposta" 3. Legge e ordine, sicurezza territoriale, governo dell’immigrazione 4. Per una società più solidale basata sulla famiglia 5. Permettere ai giovani di costruirsi un futuro migliore 6. Una casa per tutti 7. Una sanità per i malati e non per la politica 8. La riscossa del Sud 9. La ricchezza dell’Italia: Scuola, Università, Ricerca, Ambiente e Beni culturali 10. Completare la riforma federale dello Stato 1 L’Economia
Per difendere e far ripartire l’economia italiana nella sua vocazione produttiva, dalle piccole alle grandi imprese, dal commercio all’artigianato, all’agricoltura al "made in italy": a) iniziative del nostro governo per politiche europee mirate alla riduzione della regolamentazione comunitaria, alla difesa della nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica, che viene dall’Asia (dazi e quote), all’applicazione simmetrica, anche in Asia, di uguali regole sociali ed ambientali; b) infrastrutture: rilancio e rifinanziamento della nostra fondamentale "Legge Obiettivo" (a partire dal Ponte sullo Stretto di Messina e dalle Pedemontane). Corsia di accesso anche per le piccole e medie imprese di costruzione; c) detassazione degli straordinari e dei rinnovi contrattuali aziendali legati alla produttività; d) graduale progressiva detassazione delle "tredice sime" o di una mensilità; e) rimborsi Iva in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare liquidità nelle imprese; f) versamento Iva dovuto solo dopo il reale incasso della fattura, per non penalizzare le imprese che hanno problemi di clientela insolvente; g) graduale progressiva abolizione dell’Irap, a partire dall’abolizione dell’Irap sul costo del lavoro e sulle perdite; h) semplificazione della burocrazia che pesa sulle imprese; eliminazione della contabilità fiscale superflua, perditempo e costosa; i) sperimentazione di un periodo "no tax" per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali; l) graduale progressiva riduzione dell’Iva sul turismo; m) legge su Distretti industriali e filiere produttive; n) le liberalizzazioni degli anni ’90 avrebbero dovuto essere fatte prima delle privatizzazioni od in parallelo. stato fatto il contrario, creando così monopoli o quasi monopoli. Sono necessarie più liberalizzazioni e concorrenza nella gestione dei servizi pubblici al servizio dei cittadini. o) Liquidazione delle società pubbliche non essenziali. Difesa dei consumatori con la generalizzazione e il rafforzamento del principio di portabilità dei rapporti con le banche da noi proposti nel 2006; p) sperimentazione della certificazione obbligatoria del "made in Italy"; q) partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione; r) realizzazione dei rigassificatori già autorizzati (Nord, Centro, Sud) per diversificare i Paesi di approvviggionamento; s) incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili (vere, non assimilate), dal solare al geotermico, dall’eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani, per ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese; t) diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito; u) agricoltura: completamento del disegno strategico perseguito durante il quinquennio 200-06 attraverso la ripresa di una incisiva azione comunitaria mirata a salvaguardare gli interessi nazionali che completi le politiche di "disaccoppiamento", orientamento al mercato, promozione di qualità, sicurezza alimentare e ambientale; il contenimento dei costi di produzione anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo, la valorizzazione del made in Italy nel mercato interno e internazionale combattendo la contraffazione e rendendo obbligatoria l’indicazione di origine geografica del prodotto; [...] ridurre i passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, a garanzia di un giusto prezzo per consumatori e produttori; la diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli e lo sviluppo di imprese agricole multifunzionali nel campo energetico, ambientale e sociale. 2 La "Giusta imposta"
Oltre alle forme di detassazione e semplificazione di cui sopra al Punto n. 1: a) totale eliminazione dell’Ici sulla prima casa; b) graduale progressiva tassazione forfettaria degli affitti; c) graduale progressiva attuazione dei principi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale (2003), con l’obiettivo di portare la pressione fiscale sotto il 40% del prodotto interno lordo, con favore della famiglia (quoziente familiare). In particolare, si terrà conto oltre che della composizione del nucleo familiare, dei disabili e degli anziani a carico; d) rafforzamento delle misure di contrasto all’eva sione fiscale già contenute nella nostra legge finanziaria per il 2006: riforma della riscossione esattoriale, potenziamento della partecipazione dei Comuni all’ac certamento tributario; nuove misure per attivare il contrasto d’interessi tra prestatori di servizi e consumatori sul modello della detrazione per i lavori dell’edilizia abitativa; e) riforma degli studi di settore, partendo non dal centro, ma dalle realtà economiche territoriali e qui coinvolgendo anche i Comuni. 3 Legge e ordine
Terminare l’opera intrapresa nella legislatura 2001/2006, con il completamento della riforma dei codici e la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti, per attuare i seguenti punti: a) sicurezza del territorio. Rafforzare la prevenzione dei cosiddetti "reati diffusi" (furto in appartamento, furto d’auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc), che in realtà soprattutto per chi ha di meno sono grandi reati, attraverso una maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine e l’uso di strumenti tecnici di protezione (videocamere). Rilanciare la polizia di prossimità, i poliziotti e carabinieri di quartiere per garantire, soprattutto nelle periferie delle aree urbane, la sicurezza nelle strade e la lotta al degrado metropolitano; b) riportare progressivamente le risorse finanziarie per la sicurezza ai livelli del 2006, per avere più mezzi tecnici, rispettare gli impegni contrattuali e colmare i vuoti di organico. Varare leggi quadro per la valorizzazione delle polizie locali e degli istituti di vigilanza; c) incrementare la prevenzione nei confronti del terrorismo interno e internazionale. Individuare e contrastare gli aderenti alle cellule terroristiche presenti sul territorio italiano. Stretto controllo delle moschee collegate alla predicazione ultrafondamentalista; d) contrastare il terrorismo interno individuando le sacche residue di brigatismo e di anarco-insurrezionalismo. Tutelare l’ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari "disobbedienti" (gli espropri proletari, l’aggressione delle forze dell’ordine e le devastazioni delle nostre città); e) rafforzamento del contrasto all’immigrazione clandestina, intensificando le politiche comuni europee e la collaborazione con i paesi di origine o di transito degli immigrati per bloccare i flussi incontrollati. Per le quote programmate di ingresso in Italia dare precedenza ai paesi che garantiscano la reciprocità dei diritti, che impediscono dal proprio territorio la partenza di clandestini e che accettano programmi comuni di formazione professionale prima delle partenze regolari verso l’Italia. Rafforzare e moltiplicare i Cpt (centri di permanenza temporanea) per l’identifica zione e l’espulsione dei clandestini. Eliminare le disposizioni del governo Prodi che hanno facilitato l’ingres so dei clandestini; f) per l’integrazione dell’immigrazione regolare, confermare il collegamento stabilito nella Bossi-Fini fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, contrastare lo sfruttamento illegale del lavoro degli immigrati. Curare progetti di inserimento scolastico che puntino alla conoscenza della lingua italiana, della nostra cultura e delle nostre leggi fondamentali. Contrastare con forza ogni forma di sfruttamento dei minori e delle donne; g) contrastare nelle aree urbane ogni forma di insediamento abusivo di nomadi e in generale di persone senza fissa dimora. Allontanare tutti coloro che, anche se cittadini comunitari, siano privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza; h) unificazione in un unico testo di legge delle varie norme in favore delle vittime dei reati, in modo da evitare ogni discriminazione ed esclusione dai trattamenti risarcitori; i) garantire la certezza della pena, prevedendo che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta, escludendo gli sconti di pena per i recidivi e per coloro che hanno commesso reati di particolare gravità e allarme sociale. Per i reati minori prevedere pene alternative al carcere, quali i lavori so-cialmente utili, al fine del reinserimento sociale del condannato; j) inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne, gratuito patrocinio a favore delle vittime di tali reati. Istituzione del Tribunale della famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo familiare; k) riportare a livello di effettività la distinzione delle funzioni nella Magistratura, come avviene in tutti i paesi europei, eliminando le attenuazioni volute dal governo Prodi. Avviare una fase di confronto con gli operatori della giustizia per una riforma di ancor maggiore garanzia per i cittadini, che riconsideri l’organiz zazione della Magistratura, l’obbligatorietà dell’azione penale e l’impiego della Polizia Giudiziaria; l) per aumentare l’efficienza e la rapidità della Giustizia, completare la riforma del codice di procedura civile con ulteriore snellimento dei tempi di definizione e particolare incentivo alle procedure extra giudiziali; avviare un confronto con i rappresentanti dei lavoratori della giustizia al fine di riconsiderare le piante organiche, i carichi di lavoro, l’utilizzo delle tecnologie informatiche e le qualificazioni professionali; m) escludere qualsiasi nuovo provvedimento di indulto o di amnistia. Edificazione di nuove carceri e ristrutturazione di quelli esistenti [...], per aumentare la capacità ricettiva degli istituti nel rispetto della dignità del detenuto. Attuazione del riordino delle carriere del personale penitenziario amministrativo [...] prevista nelle leggi approvate dal governo Berlusconi, completamento delle disposizioni riguardanti competenze, attribuzione e carriere della polizia penitenziaria. n) Attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggior tutela delle vittime e degli indagati. Riformulazione dell’attuale normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini. 4 La Famiglia
a) Acquisto, di beni di prima necessità e loro distribuzione pubblica attraverso i Comuni ed il volontariato, per aiutare la parte più bisognosa della nostra popolazione ad arrivare a fine mese; b) abbattimento del costo dei mutui bancari delle famiglie, rendendone conveniente la ristrutturazione da parte delle banche, con il concorso delle associazioni dei consumatori; c) graduale progressivo aumento delle pensioni più basse. Rafforzamento del nostro progetto di previdenza complementare e avvio sperimentale di nuove mutue sociali; d) la famiglia, intesa come comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, sarà il centro privilegiato di un nuovo rapporto fiscale, basato sul criterio del "quoziente familiare"; e) reintrodurre e potenziare il nostro "Bonus bebè", per sostenere la natalità; f) graduale e progressiva riduzione dell’Iva su latte, alimenti e prodotti per l’infanzia, come in Inghilterra; g) prosecuzione del nostro piano di investimenti in asili aziendali e sociali, attraverso fondi pubblici e detassazione; h) creazione, sul modello francese, di un libretto vincolato per ogni nuovo nato, per aiutare le famiglie nel corso degli studi. Sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata; i) stabilizzazione del nostro "5X1000" e sua reale applicazione a favore di volontariato [...], ricerca, etc.; l) riforma del libro primo del codice civile per riconoscere il ruolo fondamentale assunto dalla nostra società dal "terzo settore"; m) rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati e, d’intesa con le Regioni, individuazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire credibili alternative all’aborto per la gestante in difficoltà. n) continuità nell’assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate ed estensione fino al 18° anno di età per garantire la fruizione del diritto/dovere all’istruzione; o) Microcredito: riconoscimento e incentivazione delle Fondazioni Etiche che lo promuovono. Superamento da un lato dell’usura e dall’altro lato del costo delle banche, utilizzando la sede degli sportelli postali per combinare la massa del microrisparmio con la domanda di microfinanziamenti per piccoli investimenti produttivi. Soprattutto da parte dei giovani; p) utilizzo delle Poste italiane per servizi sociali a domicilio, a favore dei cittadini, in coordinamento con i Comuni; q) attuazione del nostro piano straordinario per le persone non autosufficienti (disabili, anziani, malati gravi, etc.) di concerto con il mondo delle autonomie e del privato sociale; r) esclusione di ogni ipotesi di leggi che favoriscano pratiche mediche assimilabili all’eutanasia; s) incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese che si impegnano in tal senso; t) revisione della Legge sull’assistenza sociale in base al principio di sussidiarietà, dando un ruolo maggiore ai comuni e garantendo la libertà di scelta tra i vari servizi che vengono offerti dal pubblico, dal privato e dal privato sociale. 5 I Giovani
a) garanzie pubbliche per i "prestiti d’onore" e per il finanziamento d’avvio a favore di giovani che iniziano l’attività di impresa; b) totalizzazione dei periodi contributivi; c) "Bonus locazioni", per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a sostenere l’onere degli affitti; d) sul modello storico delle "casse edili", ripresa del sistema delle mutue che, con sostegno pubblico e privato, garantiscono alla massa dei giovani assistenza sociale in caso di non lavoro e di bisogno; e) introduzione di un credito d’imposta per le imprese che assumono giovani o che stabilizzano lavoratori precari; f) comunità giovanili soprattutto nelle periferie degradate, aperte a tutti i giovani senza strumentalizzazioni ideologiche: combattere il degrado [...] attraverso la realizzazione di vere e proprie comunità [...]che consentano di fare sport, musica, teatro al di fuori dei circuiti commerciali.
Salvatore Dama