La Stampa 19 febbraio 2008, GUIDO RUOTOLO, 19 febbraio 2008
Rifiuti in Germania, l’ultimo business. La Stampa 19 febbraio 2008. Annabel Strauss, portavoce della Federazione tedesca imprese di smaltimento, annuncia che «si può fare», che loro, i tedeschi, sono pronti ad accogliere (per bruciare e trasformare in energia) 200 mila tonnellate di monnezza napoletana
Rifiuti in Germania, l’ultimo business. La Stampa 19 febbraio 2008. Annabel Strauss, portavoce della Federazione tedesca imprese di smaltimento, annuncia che «si può fare», che loro, i tedeschi, sono pronti ad accogliere (per bruciare e trasformare in energia) 200 mila tonnellate di monnezza napoletana. E che per farlo, occorreranno 4-6 mesi. I treni da soli non basteranno, bisognerà riempire anche le stive delle navi. E soprattutto, trasferire nuove risorse finanziarie nel «forziere» del commissariato straordinario: ogni tonnellata finora trasportata su un treno, costa 200 euro. Fate la somma: se quella cifra sarà confermata, quaranta milioni per disfarsi di una montagna di 200 mila tonnellate di rifiuti (e nella notte, a Roma, nel vertice della maggioranza sulle modifiche al decreto Milleproroghe, è stato inserito un emendamento che trasferisce al commissariato De Gennaro 100 milioni per l’emergenza rifiuti). La disponibilità delle imprese private tedesche è un buon segnale. Che però non è sufficiente. L’ostacolo da superare, infatti, è quello politico-istituzionale: i Land daranno il via libera per consentire il transito dei treni, lo sbarco delle navi, lo smaltimento negli impianti delle proprie città? Una volta superati questi ostacoli, l’emergenza rifiuti che da Natale rende la vita molto complicata tra Napoli e Caserta, sembrerebbe in via di risoluzione. Purtroppo, la realtà è ben diversa. I collaboratori del supercommissario alla monnezza, Gianni De Gennaro, fanno sapere che l’annuncio di Berlino è una sorta di «dichiarazione d’intenti», un preliminare che dovrà trasformarsi in un contratto vero e proprio e che, poi, bisognerà ottenere le varie autorizzazioni dalle autorità locali. I numeri dell’emergenza sono sempre quelli: «Oggi riusciamo a raccogliere la produzione quotidiana di 7000 tonnellate di rifiuti, ma per terra ce ne sono altre 250 mila». Ogni settimana partono per la Germania, via treno, circa 3000-3500 tonnellate di rifiuti; i Cdr, gli impianti di produzione di ecoballe, tutto sommato stanno facendo la loro figura, per il momento. Il sito di stoccaggio provvisorio di Ferrandelle (Santa Maria La Fossa) e la discarica di Macchia Soprana (Serre) non deludono, ma la loro produttività è molto al di sotto di quanto servirebbe. Dire che il «piano dei 100 giorni» di De Gennaro marcia spedito, è una offesa alla verità. E non tanto perché non si riescono a smaltire le 10 mila tonnellate al giorno ipotizzate dal supercommissario, quanto perché ogni giorni si presentano «ostacoli» che rendono critica la stessa gestione della quotidianità. Nei fatti, è fallito il piano che prevedeva l’apertura di siti provvisori (funziona solo Ferrandelle), e la riapertura delle vecchie discariche di Ariano Irpino, Montesarchio e Villaricca, per vari motivi. A cascata, questo ha comportato che, per il momento, i Cdr non possono essere chiusi per ristrutturarli. Roghi e proteste accompagnano questo lungo inverno napoletano. Gli incidenti di Savignano Irpino, il bilancio dei feriti (sette manifestanti, anche un giornalista tra loro, e cinque poliziotti) è un altro segnale delle difficoltà. A Savignano, però, i tecnici con le loro trivelle sono riusciti a entrare nel terreno dove dovranno attrezzare una delle tre discariche, indicate nella legge. Ci vorrà tempo e pazienza. GUIDO RUOTOLO