La Stampa 21 febbraio 2008, Roberto Giovannini, 21 febbraio 2008
Alitalia, no del Tar ad Air One. La Stampa 21 febbraio 2008. La bocciatura è dura: per il Tar del Lazio, la richiesta di Air One di sospendere in via cautelare la trattativa in esclusiva tra Air France e Alitalia è stata seccamente respinta
Alitalia, no del Tar ad Air One. La Stampa 21 febbraio 2008. La bocciatura è dura: per il Tar del Lazio, la richiesta di Air One di sospendere in via cautelare la trattativa in esclusiva tra Air France e Alitalia è stata seccamente respinta. Tra qualche giorno ci sarà il pronunciamento di merito, ma intanto i giudici amministrativi non potevano essere più chiari, nella motivazione dell’ordinanza. La sospensione del negoziato per la cessione della compagnia di bandiera al colosso franco-olandese, sollecitata dal patron di Ap Holding all’indomani della crisi di governo, non può essere accordata perché mancano gli «elementi dell’irreparabilità del danno» che avrebbero giustificato un intervento cautelare d’urgenza e per «mancanza di fumus boni iuris». Toto non molla, e annuncia ricorso al Consiglio di Stato, ma c’è poco da fare: la decisione del Tar toglie di campo di fatto uno degli ostacoli principali verso il matrimonio tra Air France-Klm e Alitalia. Se non ci saranno sorprese, toccherà al governo che uscirà dalle elezioni di aprile decidere sull’offerta che Air France presenterà per Alitalia al termine dell’esclusiva. La richiesta di sospensiva al Tar proprio a questo mirava: a far giudicare illegittima la scelta del governo di lasciare proprio ai vertici Alitalia (almeno sulla carta) la scelta del partner industriale più adatto per una integrazione. Una scelta che per i legali di Air One violava le regole sulle dismissioni di beni pubblici: «Sarebbe il primo caso negli ultimi venti anni in Italia di vendita di azioni pubbliche con una trattativa privata», ha sostenuto Angelo Clarizia, il legale di Ap Holding. «Non siamo nella fase di cessione delle azioni del Tesoro, che avverrà successivamente secondo le regole» ha ribattuto uno dei legali di Alitalia, Marco Annoni. La fase successiva, se verrà raggiunto un accordo con Air France, prevede infatti il lancio di una offerta di scambio di azioni lanciata dai francesi alla quale il Tesoro può decidere o meno se aderire. «Tecnicamente Air France può acquisire Alitalia anche se il Tesoro, che ha in mano il 49%, non aderisce all’ops», ha rilevato l’Avvocato dello Stato, che sottolinea anche il delicato contesto in cui nasce l’operazione: «Alitalia sta fallendo». A questo punto, la strada verso l’alleanza con Air France sembra assolutamente in discesa, nonostante Toto annunci che la cordata Air One-Intesa non abbia ancora intenzione di gettare la spugna: «Prendiamo atto - si legge in un comunicato - del provvedimento del Tar del Lazio e restiamo in attesa di conoscerne le motivazioni. Intendiamo comunque far ricorso al consiglio di Stato per far valere le nostre ragioni. Il nostro progetto per Alitalia - conclude la nota - rimane pronto, solido e a disposizione del Paese». Le residue chances dipenderanno forse dalla conclusione della partita che riguarda l’hub di Malpensa; del resto, almeno per ora nonostante le dichiarazioni non sembra essersi manifestato grande interesse nell’imprenditoria del Nord ped il rafforzamento della cordata italiana. Nei prossimi giorni il presidente di Air France, Jean Cyril Spinetta, incontrerà i sindacati per spiegare loro il piano di rilancio di Alitalia, ma intanto c’è già chi festeggia. Piloti e assistenti di volo di Anpac, Anpav ed Avia (riunite nella Federazione Associazioni Naviganti) «esprimono soddisfazione» per il pronunciamento del Tar, e «auspicano ora che la trattativa in corso per l’acquisizione della compagnia di bandiera da parte di Air France-Klm prosegua speditamente e senza ulteriori azioni di disturbo». Roberto Giovannini