Corriere della sera 21 febbraio 2008, Elisabetta Rosaspina, 21 febbraio 2008
Le carte di credito con l’impronta. Corriere della sera 21 febbraio 2008. sempre Madre Natura ad avere il brevetto più originale: le impronte digitali, uniche e irripetibili, sostituiranno presto il meno affidabile «pin» dei bancomat, delle carte di credito e delle operazioni finanziarie online
Le carte di credito con l’impronta. Corriere della sera 21 febbraio 2008. sempre Madre Natura ad avere il brevetto più originale: le impronte digitali, uniche e irripetibili, sostituiranno presto il meno affidabile «pin» dei bancomat, delle carte di credito e delle operazioni finanziarie online. Almeno in Spagna, la nazione più diffidente sulle nuove tecnologie applicate al portafogli, ai depositi e ai movimenti bancari. Anche nel 2007 gli spagnoli si sono confermati i più riluttanti tra gli europei a usare Internet per amministrare i conti correnti: il 73% non ha mai eseguito una transazione via web, cui si affida mediamente il 30% dei cittadini dei 27 Paesi della comunità. Con la carta di credito biometrica, che riconosce il proprietario dalle impronte digitali e dal calore corporeo, presentata in Spagna dalla Siemens, le banche potrebbero indurre un maggior numero di clienti a evitare le code allo sportello, gli assegni e i vecchi, ma rassicuranti, moduli cartacei. La carta è di plastica, non è molto più ingombrante della classica American Express o di una Visa, soltanto cinque volte più spessa per ospitare il dispositivo che incorpora uno schermo a cristalli liquidi e una serie di 128 sensori ottici. Sono loro a riconoscere l’unico dito autorizzato a prelevare o a spostare denaro elettronicamente, e ad abilitare quindi la carta di credito all’operazione. C’è sempre la possibilità di un’aggressione e che i banditi tentino di forzare il titolare della carta a usarla, per esempio, per un prelievo a un bancomat. Ma anche questa eventualità è stata prevista. Basandosi sulla previdenza dell’anatomia che non replica la stessa impronta nemmeno nelle dieci dita dello stesso individuo, i ricercatori della Siemens hanno escogitato l’opzione panic finger, il dito del momento di panico. La vittima attiverà la carta di credito con un altro, predeterminato polpastrello: i sensori capteranno la situazione, ma il sistema farà astutamente finta di nulla, iniziando la normale procedura per l’erogazione della somma voluta e lanciando l’allarme alla banca, che lo girerà alle forze dell’ordine. La «Internet Id-card», già in fase di collaudo in Germania e Svizzera, dovrebbe contrastare anche le truffe e le interferenze dei pirati online: il dito poggiato sul supporto attiva la carta che trasmette le informazioni alla banca e ne riceve in cambio un codice criptato che compare, in chiaro, sul mini display della carta stessa. Il titolare non deve fare altro che digitarlo sul computer per iniziare a operare nel web della sua banca. Più avanti, sarà possibile eseguire la stessa manovra da telefonini, tv e palmari. I responsabili spagnoli dello sviluppo locale della tecnologia tedesca Siemens sono fiduciosi nel livello di sicurezza del loro gingillo: «Neanche tagliando il dito della sua vittima, per usarne la carta, un rapinatore raggiungerebbe il suo scopo – è la macabra ipotesi di Gabriel Tarazona ”. Perché i sensori hanno bisogno di rilevare anche la temperatura corporea per attivarsi ». Ancora indefinito il prezzo della carta «dattiloscopica»: gli inventori hanno appena iniziato a trattare con gli istituti di credito, che dovrebbero adattare i loro sistemi alla novità. Straordinaria, forse, per gli europei, ma non per i cinesi: in migliaia di negozi e ristoranti di Shanghai si paga premendo il dito sui terminali della cassa, che identificano l’impronta e inviano l’addebito al conto bancario corrispondente. Elisabetta Rosaspina