La Stampa 22/2/2008, 22 febbraio 2008
Vittorio Sgarbi, che da quando non fa più televisione s’è ritrovato con un rosso in banca di «un milione di euro», il 5 marzo metterà all’asta a Milano 200 sculture e dipinti antichi della sua collezione, da cui conta di incassare circa 2 milioni di euro: «Nel 1992 quando facevo ancora la tv ero tra i parlamentari il contribuente che dichiarava di più - 1 miliardo e 800 mila lire - dopo Giovanni Agnelli
Vittorio Sgarbi, che da quando non fa più televisione s’è ritrovato con un rosso in banca di «un milione di euro», il 5 marzo metterà all’asta a Milano 200 sculture e dipinti antichi della sua collezione, da cui conta di incassare circa 2 milioni di euro: «Nel 1992 quando facevo ancora la tv ero tra i parlamentari il contribuente che dichiarava di più - 1 miliardo e 800 mila lire - dopo Giovanni Agnelli. A quei tempi, io che trasformo il denaro in spirito, ho comprato cose bellissime a valori inferiori a quelli di mercato. Come assessore guadagno 3.900 euro al mese che spendo per pagarmi l’albergo a Milano; la pensione di parlamentare mi serve per pagare la casa di Roma; poi ci sono gli stipendi per i miei autisti e collaboratori. Insomma, ogni mese vanno via 20 mila euro. Non sono povero in canna, è vero, ma non posso permettermi più certi acquisti. Tra i parlamentari sono precipitato al 305° posto, persino dopo Pecoraro Scanio!».