Avvenire 19 febbraio 2008, DINO FRAMBATI, 19 febbraio 2008
Donna in coma partorisce al settimo mese. Avvenire 19 febbraio 2008. Daniela, una donna di 40 anni colpita da ictus, ha partorito una bambina viva: ora entrambe lottano per sopravvivere
Donna in coma partorisce al settimo mese. Avvenire 19 febbraio 2008. Daniela, una donna di 40 anni colpita da ictus, ha partorito una bambina viva: ora entrambe lottano per sopravvivere. Un fatto eccezionale, per i medici dell’ospedale "Galliera" che hanno assistito in sala operatoria madre e figlia, ma che desta anche molta apprensione per le due, dal momento che sia la quarantenne che la figlia, nata di sette mesi, versano in gravissime condizioni e in prognosi riservata. Tutto è iniziato domenica all’alba, in una casa di Masone, centro dell’hinterland di Genova dove la donna, al settimo mese di gravidanza, viene colta all’improvviso da un malore, perde conoscenza e sviene. Il suo convivente chiama immediatamente il 118 e un’ambulanza trasporta la donna presso l’ospedale Galliera. Dove, nel frattempo, viene preparata la sala operatoria del reparto di Neurologia, con la presenza anche dei ginecologi. La donna è arrivata già in coma ed è stato pertanto necessario agire con la massima celerità: con il consenso del papà si è deciso di far nascere la bimba, pur di 28 settimane, mentre contemporaneamente i medici hanno cercato di arginare l’emorragia cerebrale nella signora, molto estesa e grave. La neonata, 800 grammi di peso, dopo un breve ricovero al Galliera, è stata trasferita presso il reparto dei neonati a rischio dell’ospedale pediatrico "Giannina Gaslini" di Genova. I medici, ieri, hanno ribadito come le condizioni sia della mamma sia della piccola siano molto gravi e non nascondono come le due siano accomunate da una difficile lotta contro la morte. L’intervento sulla donna è riuscito ma ha riportato lesioni assai gravi: " arrivata in coma al pronto soccorso alle 5 del mattino. Dopo aver fatto tutti gli accertamenti del caso abbiamo deciso di operarla d’urgenza", riferisce il primario del pronto soccorso del Galliera, Paolo Cremonesi, che ricorda come prima sia stato effettuato il parto cesareo e subito dopo l’intervento "per drenare l’ematoma cerebrale". Caso di doppio intervento la cui casistica è molto rara, insiste Cremonesi ed eseguito dall’équipe di Ostetricia e ginecologia del primario Felice Repetti, e di Neurochirurgia, diretta da Paolo Severi. I medici hanno anche informato del rischio molto alto che, nel corso degli interventi, potessero soccombere sia la donna che la sua bimba; rischio che aveva sottoscritto di accettare il convivente della donna e padre della piccina. Il caso della donna di Masone, reso noto ieri dal quotidiano genovese "la Gazzetta del Lunedì", ha riportato alla mente quello di 9 anni fa, sempre nello stesso piccolo centro appenninico alle spalle di Genova, dove una donna di 24 anni al quinto mese di gravidanza, colpita analogamente da ictus, era stata tenuta artificialmente in vita per un mese e aveva partorito Alessio, un bel bambino che oggi ha appunto 9 anni. Non è però mai riuscito a conoscere la mamma, che morì dieci giorni dopo il parto senza aver ripreso conoscenza. Un caso che, all’epoca, commosse l’Italia. DINO FRAMBATI