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 2008  febbraio 19 Martedì calendario

Adornato non crede in Dio. Però lo stima molto. Libero 19 febbraio 2008. Negli anni ’60 e ’70, "è stato probabilmente lo scrittore più influente di tutto il mondo

Adornato non crede in Dio. Però lo stima molto. Libero 19 febbraio 2008. Negli anni ’60 e ’70, "è stato probabilmente lo scrittore più influente di tutto il mondo. Eppure Brecht era, e in parte rimane ancora, un personaggio misterioso, per sua precisa scelta e per volontà del Partito comunista, l’organizzazione che servì fedelmente". Paul Johnson scriveva queste cose nel 1988 e in effetti oggi un Brecht sorprendente emerge dai suoi diari inediti che stanno per essere pubblicati. Li anticipa Der Spiegel, ripreso da Andrea Tarquini sulla Repubblica (12/2). Il celebre intellettuale comunista confessava a se stesso: "Nel mondo di cui auspico la nascita non mi trovo a mio agio". E nel ribollire delle grandi lotte sociali del 1928 annotava: "Non lo ammetto volentieri, ma disprezzo chi è infelice e in disgrazia". In compenso - ci fa sapere Tarquini - "Brecht amava l’edonismo borghese, quel bel vivere spesso rapace e insaziabile dei ricchi nella Berlino di Weimar che in pubblico egli additava al disprezzo morale". Andava pazzo addirittura per la cura del corpo! L’implacabile fustigatore dei costumi borghesi non ci fa una bella figura, ma Johnson non ebbe bisogno di queste rivelazioni per stroncare implacabilmente, già venti anni fa, lo scrittore "Premio Stalin 1955". "Brecht è l’unico intellettuale tra quelli che ho studiato che sembra non avere attenuanti". Lasciò scritto che, appena morto, gli trafiggessero il cuore con uno stiletto, "e fu in quell’occasione" commenta Johnson "che molti scoprirono per la prima volta che Brecht aveva un cuore". MUCCINI Impegnato nella sua prima regia, Silvio Muccino - c’informa il Corriere della sera (8/2) ha spiegato che per lui "il freno più grande è il mio cognome". Eh, chissà dove sarebbe arrivato se non avesse avuto quel fratello famoso e quel cognome pesante. Il povero Silvio è stato severamente penalizzato dal destino. Ma con quel fantastico, gigantesco talento sfonderà lo stesso. Nonostante il cognome. A proposito, parlando del fratello famoso rivela: "Gli ho fatto vedere il film e ha pianto". Silvio l’ha interpretato come un segno positivo.... ATEI, GRAZIE A DIO Gianfranco Fini, prima della crisi di governo e delle elezioni, ha dichiarato che non è credente. Ma lunedì, con l’in combere delle elezioni, ha rivelato sul Corriere (18/2) che il suo schieramento "difende con intensità valori e programmi cari ai cattolici". Cosa non si fa per prendere i voti. Però i referendum non gli fanno lo stesso effetto religioso. Infatti alla consultazione sulla legge 40 si schierò vigorosamente contro i cattolici. Ora si dice molto perplesso sulla lista di Giuliano Ferrara, anche lui non-credente che difende i valori cattolici. L’eventuale sodalizio elettorale fra i due farà pensare a una battuta di Woody Allen: "Avevo una ragazza e dovevamo sposarci, ma c’era un conflitto religioso. Lei era atea e io agnostico. Non sapevamo senza quale religione educare i figli". A NANDO O O !! Ferdinando Adornato ha i suoi meriti: è appena sceso da un treno che tutti considerano in procinto di vincere. Cosa rara. Ma una sua recente dichiarazione ha suscitato qualche ironia. Ha detto: "Credo in Gesù Cristo, ma non so se fosse figlio di Dio" (La Repubblica, 17/2). Frase sofferta, ma purtroppo, involontariamente, così ha finito per evocare la celebre battuta di Walter Fontana: "Era un bambino presuntuoso e saccente. Quando la maestra di prima elementare gli chiese "Ma tu credi in Dio?", lui rispose "Beh, credere è una parola grossa. Diciamo che lo stimo"". Adornato però è un intellettuale serio, dunque merita una risposta seria. Ecco un folgorante pensiero di Malegue: "Oggi il difficile non è l’accettare che Cristo sia Dio; il difficile sarebbe accettare Dio se non fosse Cristo". www.antoniosocci.it ANTONIO SOCCI