Il Messaggero 16 febbraio 2008, ALFREDO GASPONI, 16 febbraio 2008
L’orchestra dei 100 anni. Il Messaggero 16 febbraio 2008. AI concerti sinfonici, nella gran parte dei casi, si va per sentire il capolavoro famoso o il grande direttore
L’orchestra dei 100 anni. Il Messaggero 16 febbraio 2008. AI concerti sinfonici, nella gran parte dei casi, si va per sentire il capolavoro famoso o il grande direttore. Ma a suonare le migliaia e migliaia di note sono i professori dell’orchestra. Un’orchestra è un patrimonio della collettività. E quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, in un’epoca, oltretutto, dominata dal melodramma. Esiste da cent’anni: il suo primo concerto si svolse all’Augusteo di Roma il 16 febbraio 1908. Per celebrare la ricorrenza, oggi alle 18 all’Auditorium il complesso, guidato da Antonio Pappano, riproporrà il programma diretto un secolo fa da Giuseppe Martucci: Sinfonia n. 3 "Eroica" di Beethoven, Sinfonia dell’Assedio di Corinto di Rossini, andante e minuetto da Eine kleine Nachtmusik di Mozart e, di Wagner, "Mormorio della foresta" dal Siegfried e ouverture del Tannhauser. Queste ultime pagine, tratte da drammi musicali wagneriani, hanno anticipato una tendenza nell’attività dell’orchestra che si è manifestata negli ultimi due decenni: quella verso l’opera lirica eseguita in forma di concero o semiscenica. Ma nonostante questi "tradimenti", Santa Cecilia rimane fedele alla propria vocazione sinfonica. In questo ambito l’Orchestra, che raccolse l’eredità della Società Orchestrale Romana di Ettore Pinelli e dei concerti bandistici di Alessandro Vessella, ha visto salire sul suo podio compositori come Debussy, Richard Strauss, Mahler, Stravinsky, Mascagni e tra i direttori Toscanini, Furtwaengler, De Sabata, Karajan, Carlos Kleiber; e ha battezzato lavori divenuti popolari come Pini di Roma di Respighi. Con lei hanno collaborato i migliori solisti: per tutti i pianisti Rubinstein e Benedetti Michelangeli, il violinista Oistrach, il violoncellista Rostropovich. Nel ruolo di direttore stabile si sono succeduti Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevich, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung. Dal 2005 la guida Pappano. Un complesso che specialmente negli ultimi tempi si è dimostrato capace di reggere il confronto con le maggiori compagini straniere, tanto è vero che nel 2001 è stato invitato alla Filarmonica di Berlino e l’anno scorso ha debuttato al Musikverein di Vienna, sede dei "Wiener". Del suo valore era convinto Leonard Bernstein, che nel 1982 accettò la carica di presidente onorario. Ma a vanto dell’orchestra va anche la rassegna per bambini "Tutti a Santa Cecilia", in cui i professori dell’ensemble s’impegnano per avvicinare alla musica i giovani. E per affinare le proprie doti, i musicisti hanno formato numerosi gruppi da camera: di questa attività si avrà un saggio domani quando l’ensemble si dividerà in numerosi complessi che,insieme al Coro diretto da Balatsch, alle Voci Bianche e alla Juniorchestra di Santa Cecilia e alla Banda della Polizia, faranno musica dalle 10 fino a sera in tutti gli spazi dell’Auditorium. Sarà una festa, con tanti concerti a ingresso gratuito , conferenze, proiezioni e l’apertura del "Musa", il nuovo Museo strumentale dell’Accademia: in questo modo il pubblico di Roma potrà stringersi attorno alla "sua" orchestra. Perché Santa Cecilia è l’orchestra di Roma. Per il pubblico degli appassionati e dei competenti l’appuntamento con il concerto dell’Accademia è l’occasione di ritrovarsi per discutere sulle interpretazioni di questo o quel maestro e di questo o quel solista dell’orchestra: ieri, magari, un Angelo Stefanato nell’assolo di violino della Missa Solemnis di Beethoven; oggi un Alessio Allegrini in quello del corno nella Quinta di Ciaikovskij. Ma sabato si festeggia anche il centenario dell’Augusteo, il mitico auditorium che fu inaugurato insieme all’orchestra e dopo trent’anni di storia gloriosa venne purtroppo demolito dal fascismo, nel 1936. Orchestra e il coro rimasero senza casa e dopo varie peregrinazioni (l’Argentina e l’Adriano) furono ospitati nell’Auditorio di Via della Conciliazione, di proprietà del Vaticano: una sala discreta anche se nata per ospitare conferenze. Ma dal 2003, finalmente, hanno la loro dimora nel Parco della Musica. Adesso è festa per il compleanno di un’istituzione che, come tutte le orchestre, è qualcosa di più di uno "strumento", come disse Carlo Maria Giulini (il maestro affermava che la sua gioia più grande fu di aver vinto, da ragazzo, il concorso per 12a viola di Santa Cecilia): " un insieme di essere umani. Vengono alle prove con le loro gioie e le loro preoccupazioni. E nonostante queste ultime devono "partecipare" alla musica con tutto il loro essere". ALFREDO GASPONI