Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  febbraio 19 Martedì calendario

Barilla mette in vetrina il pane Kamps. La Repubblica 19 febbraio 2008. Non c´è nulla di ufficiale

Barilla mette in vetrina il pane Kamps. La Repubblica 19 febbraio 2008. Non c´è nulla di ufficiale. E la società si trincera dietro uno stringatissimo «no comment». Ma se qualcuno dovesse presentarsi in quel di Parma con un´offerta più che accettabile, è molto probabile che la Barilla non faccia carte false per tenersi la Kamps, la controllata tedesca attiva nella produzione di pane. Le indiscrezioni di una possibile cessione sono apparse sul Financial Times Deutschland e non hanno avuto smentite ufficiali. Non è un mistero, infatti, che l´azienda tedesca sia una vera e propria palla al piede per l´industria alimentare italiana. La catena di panifici, fondata dall´imprenditore Heiner Kamps, conta attualmente 1000 filiali con 8 mila dipendenti ed era stata acquistata da Barilla insieme alla Banca Popolare di Gianpiero Fiorani nel 2002 per 1,8 miliardi di euro. Alla Barilla spettava la gestione industriale, mentre la banca di Fiorani avrebbe dovuto svolgere il ruolo del partner finanziario. Le cose non sono mai andate per il verso giusto e il business non è mai decollato, tanto che i due soci sono arrivati a una guerra giudiziaria per rimpallarsi oneri e responsabilità. La pace è stata sancita poco più di un mese fa quando Barilla è finalmente entrata in possesso della maggioranza assoluta del gruppo, rilevando per 434 milioni di euro il 41% della Kamps (e della francese Harry´s) dalla banca lodigiana. «Dopo l´acquisizione del totale controllo concentreremo le energie sulla valorizzazione delle due aziende sfruttando al meglio tutte le possibili sinergie interne al gruppo», aveva detto nell´occasione Robert Singer, amministratore delegato di Barilla Holding. Ma il rincaro delle materie prime e dei carburanti, che pesano molto sulla logistica del gruppo tedesco, non deve aver facilitato le cose, a tal punto che ora non si esclude nemmeno una cessione dell´azienda. Il mandato definitivo non è ancora stato affidato a una banca d´affari, anche perché prima bisogna decidere cosa mettere in vendita. A Parma non sono ancora del tutto convinti se cedere l´intero asset oppure rinunciare solo a qualche divisione, come le panetterie, difficilmente integrabile con il resto del gruppo. Kamps nel 2006 ha realizzato un risultato operativo di soli 67 milioni di euro, su un fatturato di 1,2 miliardi di euro. La maggior parte di questo (circa un miliardo) è arrivato dall´attività retail, mentre le panetterie hanno portato ricavi tra i 200 e i 250 milioni di euro. Non molto, anche perché la famiglia ha di recente investito oltre 100 milioni di euro per un nuovo stabilimento di panificazione. La cessione tra l´altro permetterebbe di ridurre il debito contratto per rilevare l´intera quota della Kamps. Secondo le informazioni del Financial Times Deutschland, a rilevare il gruppo potrebbero essere alcuni investitori istituzionali, anche se non è escluso un ritorno di fiamma della stessa famiglia Kamps. WALTER GALBIATI