La Repubblica 19 febbraio 2008, Enrico Franceschini, 19 febbraio 2008
La Germania in controtendenza. La Repubblica 19 febbraio 2008. La più importante privatizzazione del dopoguerra tedesco dopo quelle (pur parziali) della Deutsche Telekom e delle Poste è imminente
La Germania in controtendenza. La Repubblica 19 febbraio 2008. La più importante privatizzazione del dopoguerra tedesco dopo quelle (pur parziali) della Deutsche Telekom e delle Poste è imminente. Il governo di grande coalizione è determinato a lanciare sul mercato entro l´anno parte del pacchetto di azioni di Deutsche Bahn, la più importante amministrazione ferroviaria europea. Il piano prevede che lo Stato conservi la proprietà delle stazioni e degli oltre 36mila chilometri di rete ferroviaria, anche per garantire sicurezza, qualità e livello tecnologico al contrario di quanto accadde con la privatizzazione delle ferrovie nel Regno Unito. Il piano del ministro dei Trasporti socialdemocratico Tiefensee è appoggiato sia dalla Cdu, il partito della Cancelliera Angela Merkel, sia dal ministro delle Finanze Peer Steinbrueck, spd anche lui. Il governo prevede di incassare dalla privatizzazione tra 5 e 10 miliardi di euro. Di cui circa 2,5 miliardi andrebbero alle ferrovie mentre il resto verrebbe incassato dal Tesoro federale. Col piano di privatizzazione la Germania si pone in decisa controtendenza rispetto allo statalismo nel ferroviario prevalente tuttora in Francia. Berlino vuole tra l´altro che in futuro i suoi treni privatizzati viaggino senza frontiere anche in Francia. A costo di comprare i nuovi treni ad alta velocità francesi anziché quelli made in Germany, pur di togliere il monopolio blindato di Sncf. Andrea Tarquini [Sfida all´ultima pinta] La fusione, ostile o meno, di cui si parla in questi giorni nella City di Londra è una sfida all´ultima pinta: di birra, ovviamente. In campo ci sono due delle maggiori catene di pub del Regno Unito: Punch Taverns, la numero uno del settore, che ne controlla ben 8500 da un capo all´altro del paese, e Mitchells & Butlers, sesto gruppo nazionale di questo genere, che ne possiese 2200. Da tempo, infatti, la maggior parte dei pub delle città britanniche fanno parte di grandi conglomerati; e anche in questa, come in altre categorie del business, la tendenza è sempre più al consolidamento, con scalate e fusioni che riducono il numero degli operatori e rafforzano i più forti. Il gruppo Punch ha confermato di avere presentato un´offerta di acquisizione per Mitchells & Butlers, ma non alle condizioni indicate da quest´ultimo, che richiede un accordo anche sulle proprietà immobiliari delle due società e sostiene di avere ricevuto offerte alternative anche da "altre parti". La fusione darebbe vita a un gruppo con un valore di 11 miliardi di sterline, circa 15 miliardi di euro, con un totale di 10700 pub: i più noti si chiamano "All Bar One" (un gioco di parole che significa "tutti tranne uno") e costituiscono il gioiello nella corona della Mitchells & Butlers. Enrico Franceschini