Gazzetta dello sport 13 febbraio 2008, Speroni Enrica, 13 febbraio 2008
Lunatica ma tenace. Gazzetta dello sport 13 febbraio 2008. La signora Cinzia ha gli occhi che ridono
Lunatica ma tenace. Gazzetta dello sport 13 febbraio 2008. La signora Cinzia ha gli occhi che ridono. Prende la scatola e la rovescia sul tavolo della cucina: si sparpagliano decine di foto di Federica. "A un anno eravamo in acqua io e lei, o lei con suo padre. Corsi di acquaticità a Noale, poi quando Federica e Alessandro erano più grandicelli li portavo a nuotare in piscina a Mestre. Quando ho visto la segretaria col pancione ho chiesto alla direttrice: "Non vi serve una segretaria?" La stiamo cercando. E così ho ripreso a lavorare. Avevo smesso per i figli. Io ho sempre amato il nuoto, guardavo le gare di Rosolino, Brembilla, della Chiuso e della Vianini e vedere Federica insieme a loro mi sembra incredibile. Ma non siamo mai stati genitori con il cronometro in mano a prendere i tempi della figlia". Testa dura, determinata. A 14 anni titolo italiano, a 16 argento olimpico. "Fin da piccola era testarda. Cocciuta ma corretta, tirava dritto per la sua strada e ascoltava poco. In 3a elementare voleva andare a scuola da sola, io preferivo accompagnarla: lei mi scappava via, io la rincorrevo in bici". Atene 2004: quando ha vinto l’ argento dei 200 voi non c’ eravate. "Non ce l’ aspettavamo. Già il fatto che Federica partecipasse all’ Olimpiade ci mandava fuori di testa. Dopo la finale ci ha chiamato: piangeva, rideva, mamma hai visto?". Federica di Pechino cosa dice? "Non ne parla. E se qualcuno la nomina tocca ferro. Fa finta di niente, ma la mano va sempre là. Al capezzolo sinistro dove c’ è il piercing con la sbarretta d’ argento e le due sferette". A fare il piercing l’ ha accompagnata lei. "Dopo il record del mondo a Melbourne mi ha chiamato: mi lasci, adesso? Fanne anche 2, amore. Che dovevo dirle? A me il piercing non piace molto e quando ha deciso di farlo sul capezzolo non ero contenta. Sentiamo Lorenzo, il tatuatore di Jesolo: dice che è il posto dove dà meno fastidio. Mi ha spiazzato, lei non ha perso tempo: mamma, sali in macchina e andiamo". Piercing 1, tatuaggi 4. "I tatuaggi li ha visti addosso a noi, ne abbiamo due. Ma Federica ha sempre avuto la mania di pitturarci tutti. Da bambina truccava il fratello, un martire nelle sue mani, sotto minaccia di non aiutarlo a fare i compiti. E con il padre pure peggio. "Papi, mettiti lì che ti disegno". Prima lo spalmava di crema, poi via coi pennarelli. Lui diceva: se mi succede qualcosa e mi trovano così chissà cosa pensano...". Primo tatuaggio... "Il drago sulla caviglia destra è una scommessa persa da suo padre. Il tribale sul fondoschiena è dell’ estate 2003; l’ araba fenice sul collo è datato 2007: mondiali di Melbourne. Il passaggio di tutto: da Milano a Verona, da Di Mito a Castagnetti, cambio di squadra, cambio di sponsor, cambio di vita. La scritta "nient’ altro che noi" l’ ha fatta uguale al fratello qualche mese fa ". Federica a 16 anni viveva già a Milano, con 3 compagne nuotatrici. "Non è stato facile vederla uscire di casa a 16 anni dopo i Giochi di Atene. Eravamo giù di morale, anche se ci rincuorava sapere che aveva accanto Max Di Mito, l’ allenatore storico, e Chiara Pettenò, amica di Mestre. Ma ogni volta che la vedevi, la vedevi cambiata. Cresceva e tu non c’ eri. Il primo anno a Milano è andato abbastanza bene, poi la trovavo sempre giù. Era troppo giovane per stare via da casa". Ai Mondiali di Montreal 2005 ha vinto l’ argento e pianto. Voleva l’ oro. "Tutti avevano grandi aspettative e anche lei ne aveva molte su se stessa. Il giorno prima della gara l’ ho sentita e ho capito che qualcosa non andava. Sui blocchi, prima della finale, faceva gesti che non le conoscevo, era gonfia, con i brufoli... Aveva problemi di ritardo del ciclo mestruale e le mestruazioni le sono arrivate mezz’ ora prima della finale. Si sono accumulate tensione psicologica e tensione fisica, questo spiega la mala reazione all’ argento e le lacrime". Altra storia a Melbourne 2007: record mondiale dei 200 in semifinale. "Gara alle 12.15, io ero in macchina che tornavo dal lavoro. Suona il telefono, è mia sorella che mi annuncia il record. Mi sono fiondata a casa: c’ era mio marito che piangeva come un bambino davanti alla tv". Il giorno dopo la Manaudou le strappa il primato, ma Federica è contenta del bronzo mondiale. Tanto da esplodere in un "Finalmente, cazzo". "Mannaggia la sua boccaccia, ma è stata una liberazione per lei. Il segnale che era uscita dal tunnel". L’ estate scorsa, in un’ intervista alla Gazzetta, Federica si descrive come lunatica, egocentrica, possessiva e gelosa delle sue cose, vendicativa. "E’ stato uno degli articoli più veri. Lei è così. Noi abbiamo litigato molte volte per questo suo essere lunatica, un momento ride, un momento è intrattabile. Ma chi ti credi di essere? La Pellegrini? Qui sei a casa di Federica, non della Pellegrini, datti una regolata. Ma da quando è a Verona sta molto meglio. A Milano ha sofferto molto, vedeva tutto nero, si allenava e andava a letto. Un dietologo romano le aveva prescritto una dieta adatta a una persona di costituzione esile e dal lavoro fisico modesto, certo non il ritratto di Fede. Una sera che non ce la faceva più dalla fame si è mangiata una scodella di latte con i cereali e poi, presa dai sensi di colpa, è andata a vomitare. Mi hanno telefonato le amiche. Sono partita subito: "Cosa stai facendo? Dov’ è la Federica che conosciamo?" E’ stato un percorso lungo, ma ce l’ ha fatta e il trasferimento a Verona l’ ha aiutata molto. Ora sono tranquilla. La mia felicità è vedere Federica serena, attorniata da persone che le vogliono bene". Chi di più? "Brembilla le è sempre stato molto vicino, un fratello maggiore. Lei sta bene con lui e con Marin, guardi quante foto ci sono in giro di Luca. Fede quando torna a casa sbrodega, spadella. L’ ultima volta ha preparato una torta agli amaretti per Emiliano e per Luca". Le ha confidato l’ amore per Marin? "L’ ho letto oggi (ieri, ndr) sulla Gazzetta. Non mi risulta. Sono sempre stati amici, ultimamente ancora più vicini. Le ho mandato un paio di messaggini e poi l’ ho chiamata: Allora Fede, non mi dici niente?. "Mamma non metterti anche tu. Lo sai che le cose te le dico io. Dacci un taglio"". Scommette ancora con papà? "La scommessa si è rovesciata. Roberto, che fisicamente si era lasciato un po’ andare, decide di allenarsi per la maratona. Lei lo stuzzica: se fai la maratona sotto le 5 ore ed entro i 50 anni ti offro una crociera con la mamma. Mio marito a ottobre ha corso la maratona di Venezia in 4 ore e 47". Stiamo aspettando la crociera". Prima o dopo Pechino? Chissà. La medaglia di Atene potrebbe trovare compagnia. Non per niente sulla parete di fianco al suo letto Federica ha appeso un tricolore. E in stampatello, sul bianco, ha scritto: Impossible is nothing. Speroni Enrica