La Stampa 18 febbraio 2008, LORENZO GNAVI, 18 febbraio 2008
Il Quirinale non taglia soltanto i corazzieri. La Stampa 18 febbraio 2008. Non credo che i 30 corazzieri che il Quirinale ha messo in panchina costassero allo Stato quanto, invece, costano le frotte di funzionari parassiti che infestano la Presidenza della Repubblica: se veramente vogliamo risparmiare i quattrini dei contribuenti occorre dare il benservito a questi inutili personaggi che per un mese di lavoro (lavoro?) guadagnano quello che un cittadino medio incassa in un anno o più: sono tanti (troppi), sono inutili, vivono (anzi vegetano) nell’ombra, non hanno meriti personali ma prosperano grazie agli «sponsor» dai quali sono stati raccomandati
Il Quirinale non taglia soltanto i corazzieri. La Stampa 18 febbraio 2008. Non credo che i 30 corazzieri che il Quirinale ha messo in panchina costassero allo Stato quanto, invece, costano le frotte di funzionari parassiti che infestano la Presidenza della Repubblica: se veramente vogliamo risparmiare i quattrini dei contribuenti occorre dare il benservito a questi inutili personaggi che per un mese di lavoro (lavoro?) guadagnano quello che un cittadino medio incassa in un anno o più: sono tanti (troppi), sono inutili, vivono (anzi vegetano) nell’ombra, non hanno meriti personali ma prosperano grazie agli «sponsor» dai quali sono stati raccomandati. Ma la cosa che più lascia di stucco è come sono soliti chiamare il luogo dove lavorano (lavorano?): non «Presidenza della Repubblica», ma «Corte»! Signor Presidente della Repubblica italiana, disinfesti il Palazzo da questo sottobosco di dannosi microbi e poi si conceda il lusso di mantenere al Suo servizio 30 corazzieri in più del necessario: gli italiani comprenderebbero e le sarebbero comunque grati! I tagli cui lei fa riferimento sono stati annunciati pochi giorni fa, il 9 febbraio, e non riguardano solo i corazzieri. In totale, secondo il Quirinale, si spenderà un milione di euro in meno per le retribuzioni del personale, a seguito della riduzione di 177 unità di personale, la maggior parte dei quali sono corazzieri. Si risparmia poi il 7,5% per beni e servizi, lasciando nelle casse del Colle due milioni di euro in più. Il solo comparto di spese che registra un aumento - «per altro obbligato», spiegano dal Quirinale - è quello pensionistico, che passa da 76,1 milioni a 78,2 milioni nel 2008. Alla fine dunque il bilancio ammonterà a 227,8 milioni di euro, con un risparmio di 3,5 milioni di quanto era stato previsto nel bilancio triennale 2007-2009. Nella nota esplicativa di queste stesse cifre sul 2008 il Colle affronta e respinge anche le accuse di alimentare la Casta, apparse «nella corrente pubblicistica», sottolineando che ogni paragone con l’Eliseo o Buckingham Palace è più che improprio. «Come è noto, la comparazione tra istituzioni di ordinamenti giuridici diversi, per essere corretta e significativa, presuppone l’assoluta omogeneità dei dati che si mettono a confronto. A tal fine sono state effettuate prime analisi comparative della organizzazione delle strutture di supporto dei Capi di Stato di alcuni Paesi europei. Ne è emerso un quadro notevolmente differenziato, alla luce delle diverse funzioni attribuite sul piano costituzionale e legislativo nei singoli casi, e ampiamente parziale, in ragione delle difficoltà di accesso a dati complessi e solo in parte disponibili». Le ho offerto questo quadro di insieme, per giudicare in un contesto il taglio degli amatissimi corazzieri. Per quello che riguarda le sue accuse, che sono molto gravi, forse dovrebbe farne di più circostanziate, o non avanzarne di così generiche. LORENZO GNAVI