La stampa 18 febbraio 2008, Maria Chiara Bonazzi, 18 febbraio 2008
Paul ed Heather un addio da 80 milioni. La Stampa 18 febbraio 2008. Le udienze si sono tenute a porte chiuse per cinque giorni e nessuna delle parti potrà mai aprire il becco su quel che si è detto in aula, pena gravi sanzioni penali e pecuniarie
Paul ed Heather un addio da 80 milioni. La Stampa 18 febbraio 2008. Le udienze si sono tenute a porte chiuse per cinque giorni e nessuna delle parti potrà mai aprire il becco su quel che si è detto in aula, pena gravi sanzioni penali e pecuniarie. Ma poiché, per l’appunto, di pecunia fitta si tratta, qualche cifra è strabordata dal pentolone ribollente e velenoso del divorzio di Paul McCartney e Heather Mills: si favoleggia di 55 milioni di sterline, qualcosa come 79 milioni di euro, un record per un matrimonio durato meno di quattro anni. Non è dato sapere da dove i tabloid inglesi abbiano preso questi numeri, ma si dice che la trattativa sia quasi conclusa, con Heather in dirittura d’arrivo per ricevere 20 milioni di sterline (pari a quasi 29 milioni di euro) sull’unghia, più un assegno di mantenimento annuale da due milioni e mezzo di sterline (quasi 4 milioni di euro), fino al momento in cui la figlioletta Beatrice compirà diciott’anni. Niente male per una donna che l’autunno scorso emise una plateale raffica di esternazioni acrimoniose in diretta televisiva, contro l’espresso parere dei suoi avvocati che la avevano implorata di non farlo. Parcelle non pagate La conseguente rottura fra Heather e Mishcon de Reya, lo studio che aveva a suo tempo rappresentato Diana nella sua causa di divorzio, sembrava avere messo a tappeto la moglie separata di Paul, che si ritrovò inseguita dai suoi stessi legali per le parcelle non pagate, il cui totale si aggira a tutt’oggi sui 2 milioni di sterline (quasi 3 milioni di euro). L’opinione prevalente era che con tutte quelle interviste belligeranti Heather si fosse data la zappa sui piedi da sola, rischiando di compromettere non soltanto la propria posizione economica, ma persino l’affido di Beatrice, in quanto la donna aveva a un certo punto accusato McCartney di averla temporaneamente indotta sull’orlo del suicidio. Ma quel suo presentarsi ai media come un «fiume in piena» alla fin fine ha forse giocato a favore di Heather. Per Paul, infatti, è essenziale salvaguardare la propria reputazione e la propria privacy, che la prima moglie Linda aveva saputo custodire così bene per tanti anni. In buona sostanza, se nemmeno gli avvocati di Heather sono riusciti a persuadere la loro cliente a tenere la bocca chiusa, McCartney potrebbe forse aver concluso che sia a maggior ragione necessario garantire che la ex moglie la smetta per sempre di parlar male di lui a reti unificate. E’ facile immaginare che, dal punto di vista di Paul, la condizione sine qua non di qualunque accordo economico sia il silenzio categorico di Heather, la quale la settimana scorsa si è rappresentata da sola in tribunale contro uno dei più famosi studi legali del mondo (mica per niente l’avvocata di Paul è la temibile Fiona Shackleton, che aveva a suo tempo rappresentato il principe Carlo contro Diana). Anche se l’ingiunzione del giudice proibisce di sapere che parole siano volate in aula, si può presumere che la stessa Heather abbia sottoposto Paul alla «cross-examination» prevista dalla procedura. Comunque, secondo fonti ben informate, la causa è come si suol dire «alla frutta», per cui non saranno necessarie altre udienze. Non si sa tuttavia ancora come sia finita la questione dell’istruzione futura di Beatrice, in quanto Paul è decisissimo a far sì che la bambina frequenti una scuola pubblica, come a suo tempo fecero i tre figli avuti da Linda. Dal canto suo Heather, che dice di aver ricevuto minacce di morte e pretende una squadra di guardie del corpo a tempo pieno a spese di Paul, è invece determinata a iscrivere la figlia a una scuola privata. Si avvicina, dunque, la fine di una caustica saga che ha foraggiato i tabloid per quasi due anni. Di solito, in Inghilterra, se le due parti in causa raggiungono un accordo privato, è probabile che il giudice lo controlli e lo approvi. Per Paul, il cui patrimonio secondo stime ricorrenti si aggirerebbe sugli 800 milioni di sterline (ben oltre un miliardo di euro), limitare la liquidazione iniziale, e distribuire il resto nel corso degli anni, è sicuramente un vantaggio. Il resto è molto più difficile. Qualche mese fa McCartney aveva confidato che soltanto la musica e i suoi figli lo avevano aiutato ad attraversare «l’inferno» del divorzio. Maria Chiara Bonazzi