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 2008  febbraio 18 Lunedì calendario

Senza l’Onu la missione Ue è illegale. Corriere della Sera 18 febbraio 2008. I negoziati sono sempre stati finti, quello che sta accadendo ora è un bruttissimo pasticcio

Senza l’Onu la missione Ue è illegale. Corriere della Sera 18 febbraio 2008. I negoziati sono sempre stati finti, quello che sta accadendo ora è un bruttissimo pasticcio. I politici serbi si sentono traditi dall’Europa Non è un difensore d’ufficio. «La Serbia per me ormai è estero». Miodrag Lekic, montenegrino, è l’ambasciatore jugoslavo che diventò famoso durante la guerra: andava da Santoro e da Vespa in tv, a difendere le ragioni di un popolo sotto le bombe. Ha tenuto un diario ( La mia guerra alla guerra, Guerrini editore), che è diventato il più bel resoconto (anche) della politica italiana in quei giorni. Silurato, quando Lady Milosevic decise di «normalizzare » quel che ancora c’era da normalizzare nella diplomazia jugoslava, poi reintegrato, ora professore di Relazioni Internazionali alla Luiss. «Un bruttissimo pasticcio. Quello che sta succedendo è illegale. Senza l’avallo Onu, è illegale anche la missione europea Eulex. E questo lo sanno tutti gli studenti di diritto internazionale ». Ambasciatore, perché questa ostinata resistenza dei politici serbi sul Kosovo? «Perché si sentono traditi dall’Europa. La loro è la generazione che si è sbarazzata di Milosevic, che ha abbracciato la democrazia. Eppure, l’Ue sceglie la dirigenza kosovara, i Thaci, i Haradinaj: i guerriglieri del-l’Uck, che solo un anno prima del conflitto una risoluzione Onu (31 marzo 1998) definiva terroristi. A Belgrado sono frustrati». Eppure, avrebbero potuto essere pragmatici. Dire: il Kosovo è perso, l’ha perso Milosevic. «Hanno un legame con quel territorio, storico e culturale. In Kosovo si sono scontrate due volontà legittime: è legittima anche la volontà serba di integrità territoriale. Invece, i negoziati dall’inizio erano finti. Ecco, in questo sistema di finzioni i politici pragmatici non avevano molto spazio». Quali finzioni? «Ora almeno possiamo dare il titolo giusto alla guerra: si è visto che è stata "la guerra per l’indipendenza del Kosovo", non una guerra umanitaria. Ma tutta la vicenda, dall’inizio, dai trattati di Rambouillet, è dubbia e ambigua. E anche la conclusione. L’accordo di pace, firmato da Milosevic, pur tra molte concessioni, garantiva la sovranità jugoslava. E adesso si scopre che non è vero. Come dire, era tutto un trucco. Ma questi sono metodi balcanici, non europei». Lei è molto critico della condotta europea. «Quello che l’Europa ha fatto è senza precedenti. Ricorda l’operazione Alba, condotta dagli italiani in Albania? Una missione umanitaria e di polizia par excellence. Ecco, quell’operazione fu approvata dal Consiglio di Sicurezza. E adesso, una missione così delicata non passa dalle Nazioni Unite? Eravamo abituati che gli americani snobbassero l’Onu. Ma l’Ue finora non l’aveva mai fatto». Il Kosovo è stato un laboratorio, dice lei nel suo libro. «Si è bypassato l’Onu, ignorato la legalità internazionale, si è ridefinito il rapporto tra Usa e Europa: la portata e le conseguenze di queste scelte si capiscono solo ora». Clinton predecessore di Bush? «Ha creato dei precedenti ». Teme che la situazione degeneri? «Più di tutto mi preoccupa questo autoisolamento al quale si è costretta la Serbia ». Mara Gergolet