Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  febbraio 17 Domenica calendario

Il «cantante di Hitler» va in scena. Corriere della Sera 17 febbraio 2008. Ha 104 anni suonati, è nato in Olanda e canta da settanta, ma nel suo Paese non è mai riuscito a esibirsi

Il «cantante di Hitler» va in scena. Corriere della Sera 17 febbraio 2008. Ha 104 anni suonati, è nato in Olanda e canta da settanta, ma nel suo Paese non è mai riuscito a esibirsi. Johannes Heesters (foto) ci ha riprovato ieri sera, quasi mezzo secolo dopo il primo fallimentare tentativo. Ma fuori dal teatro della sua città natale è stata di nuovo bagarre, con una cinquantina di contestatori contro «il cantante di Hitler» e un gruppetto di neo-nazisti a fare da contraltare. Tutta colpa del suo passato. Hesteers è diventato famoso negli anni Trenta in Germania con la sua compagnia di cabaret musicale. «Ha iniziato a cantare per i nazisti e la Wermacht, guadagnando milioni», racconta un contestatore. Sostanzialmente vero, anche se l’interessato ha poi chiesto scusa. Almeno per aver fatto tappa a Dachau, nel 1941: non sapeva di cosa si trattasse, ha scritto, in un’autobiografia, dopo che quella visita fu svelata (nel 1973) da una foto: «Adesso me ne vergogno». Dopo la Guerra ha continuato a cantare, con l’autorizzazione delle forze alleate. Ma l’Olanda non lo ha mai perdonato. Lui ci ha messo del suo: nel 1964, in un teatro di Amsterdam, provò a entrare in scena nelle vesti di un ufficiale nazista. Dovette rinunciare, subissato dai fischi. Ieri ci ha riprovato nella sua città, Amersfoort, dove furono internati molti ebrei deportati dalle Ss. «Bentornato a casa, è comunque bello che Heesters sia qui dopo 104 anni»: l’accoglienza (non assolutoria sul passato) del quotidiano Trouw stona rispetto a quella della gente: lanci di uova e diversi fermi fuori dal teatro.