Roberto Beccantini, "La Stampa" 19/2/2008;, 19 febbraio 2008
«Come leadership ha scelto il gioco, non i giocatori. La competenza, non l’improvvisazione. Prova ne sia il mercato: se ne sono andati Campbell, Ljungberg, Ashley Cole, Anelka, Pires, Vieira, Henry, tutti pilastri, eppure la squadra è sempre lì, prima in patria e fra le prime in Europa
«Come leadership ha scelto il gioco, non i giocatori. La competenza, non l’improvvisazione. Prova ne sia il mercato: se ne sono andati Campbell, Ljungberg, Ashley Cole, Anelka, Pires, Vieira, Henry, tutti pilastri, eppure la squadra è sempre lì, prima in patria e fra le prime in Europa. Nessun dubbio che l’Arsenal di Wenger sia, oggi, l’orchestra più affiatata e spettacolare». (Arrigo Sacchi)