Varie, 19 febbraio 2008
Massimo Parisi, 50 anni. Napoletano, disoccupato, abitava con la madre settantenne e col fratello Stefano, 45 anni, disoccupato pure lui, in una zona bene della città
Massimo Parisi, 50 anni. Napoletano, disoccupato, abitava con la madre settantenne e col fratello Stefano, 45 anni, disoccupato pure lui, in una zona bene della città. Da quando era morto dieci anni fa il padre ingegnere i due figli litigavano di continuo, e infatti se ne stavano il più possibile rintanati ognuno nella propria stanza per evitare ogni occasione d’incontro e di tensione. Cionostante sabato sera scoppiò una discussione, d’un tratto Stefano afferrò un martello e lo picchiò due volte sulla testa di Massimo sfondandogli il cranio, poi trascinò il cadavere nella sua camera e dopo avergli pulito il sangue dalla faccia lo nascose sotto al letto. La sera dopo, quando fu certo che la madre dormiva, portò il morto in bagno, lo spogliò, lo mise nella vasca con l’idea di tagliarlo in più pezzi con una forbice da giardino ma aveva appena tranciato una gamba che, colto dal rimorso, chiamò i carabinieri. Serata di sabato 16 febbraio in un appartamento del Parco Comola Ricci, zona bene di Napoli.