Il Giornale 16 febbraio 2008, Franco Battaglia, 16 febbraio 2008
L’ultimo fallimento dell’eolico Ora le pale aumentano lo smog. Il Giornale 16 febbraio 2008. «Più energia eolica ma anche più Co2 in atmosfera»: potrebbe essere nel programma elettorale di Veltroni, e non dubito che lo sarà, ma per il momento quello detto è il titolo della terza pagina di Le Monde del 14 febbraio
L’ultimo fallimento dell’eolico Ora le pale aumentano lo smog. Il Giornale 16 febbraio 2008. «Più energia eolica ma anche più Co2 in atmosfera»: potrebbe essere nel programma elettorale di Veltroni, e non dubito che lo sarà, ma per il momento quello detto è il titolo della terza pagina di Le Monde del 14 febbraio. Che rivela lo studio di una delle tante associazioni ambientaliste che assillano l’umanità - la Federazione francese dell’ambiente sostenibile - la quale si è accorta che a dispetto dei 18 Gw (gigawatt) eolici (18mila turbine alte 100 metri) installati in Germania e dei 10 Gw eolici installati in Spagna, negli ultimi 5 anni le emissioni tedesche di Co2 sono aumentate dell’1,2% e quelle spagnole del 10,4%: «L’eolico è un colossale inganno economico ed ambientale», conclude lo studio francese. Per fortuna che almeno Oltralpe non ci sono personaggi con la faccia tosta dei nostri Veltroni, Prodi o Bersani: il direttore del Centro delle energie rinnovabili, tale Raphaël Claustre, ha ammesso: «Una cosa è certa, se non si riducono i consumi d’energia l’eolico non serve a niente». Bella forza, se la si smette di pretendere di avere energia anche l’aria fritta è buona. E un recente rapporto della E.On tedesca - la principale installatrice di parchi eolici in Germania - lo afferma chiaro e tondo: «Dovremmo avere almeno 24mila turbine eoliche per sperare di chiudere un impianto convenzionale». Ci voleva molto a capirlo? No, se solo si capiscono due cose sull’uso che fa l’umanità dell’energia. La prima è che la parola-chiave in questo uso è la parola «potenza» e non la parola «energia»: se le erogate 1 kWh di energia con la potenza di 100 W, una lampadina da 100 W sta accesa per 10 ore; se le erogate 1.000 kWh alla potenza di 1 W avrete consumato mille volte più energia ma la lampadina sarà rimasta spenta. Quando il vento non soffia le pale non girano, e non si aggiunge alcuna potenza al sistema elettrico, esattamente come non si aggiunge alcuna luminosità ad un locale dotato di lampadine potentissime ma spente. La seconda cosa da capire è che l’energia elettrica è un bene particolarissimo: se ne deve produrre tanta quant’è la domanda, e quando richiesta deve essere prodotta, sennò il sistema va in blackout. Quando il vento non soffia e la popolazione richiede energia, questa deve essere erogata dagli impianti convenzionali. «Più energia eolica ma anche più Co2 in atmosfera»: potrebbe essere nel programma elettorale di Veltroni, e non dubito che lo sarà, ma per il momento quello detto è il titolo della terza pagina di Le Monde del 14 febbraio. Che rivela lo studio di una delle tante associazioni ambientaliste che assillano l’umanità - la Federazione francese dell’ambiente sostenibile - la quale si è accorta che a dispetto dei 18 Gw (gigawatt) eolici (18mila turbine alte 100 metri) installati in Germania e dei 10 Gw eolici installati in Spagna, negli ultimi 5 anni le emissioni tedesche di Co2 sono aumentate dell’1,2% e quelle spagnole del 10,4%: «L’eolico è un colossale inganno economico ed ambientale», conclude lo studio francese. Per fortuna che almeno Oltralpe non ci sono personaggi con la faccia tosta dei nostri Veltroni, Prodi o Bersani: il direttore del Centro delle energie rinnovabili, tale Raphaël Claustre, ha ammesso: «Una cosa è certa, se non si riducono i consumi d’energia l’eolico non serve a niente». Bella forza, se la si smette di pretendere di avere energia anche l’aria fritta è buona. E un recente rapporto della E.On tedesca - la principale installatrice di parchi eolici in Germania - lo afferma chiaro e tondo: «Dovremmo avere almeno 24mila turbine eoliche per sperare di chiudere un impianto convenzionale». Ci voleva molto a capirlo? No, se solo si capiscono due cose sull’uso che fa l’umanità dell’energia. La prima è che la parola-chiave in questo uso è la parola «potenza» e non la parola «energia»: se le erogate 1 kWh di energia con la potenza di 100 W, una lampadina da 100 W sta accesa per 10 ore; se le erogate 1.000 kWh alla potenza di 1 W avrete consumato mille volte più energia ma la lampadina sarà rimasta spenta. Quando il vento non soffia le pale non girano, e non si aggiunge alcuna potenza al sistema elettrico, esattamente come non si aggiunge alcuna luminosità ad un locale dotato di lampadine potentissime ma spente. La seconda cosa da capire è che l’energia elettrica è un bene particolarissimo: se ne deve produrre tanta quant’è la domanda, e quando richiesta deve essere prodotta, sennò il sistema va in blackout. Quando il vento non soffia e la popolazione richiede energia, questa deve essere erogata dagli impianti convenzionali. Franco Battaglia