Libero 16 febbraio 2008, Cristina Lodi, 16 febbraio 2008
Stasi dottore con la tesi "corretta" da Chiara. Libero 16 febbraio 2008. «Le imprese di assicurazione rappresentano un’importante realtà economica, politica e sociale dei nostri tempi
Stasi dottore con la tesi "corretta" da Chiara. Libero 16 febbraio 2008. «Le imprese di assicurazione rappresentano un’importante realtà economica, politica e sociale dei nostri tempi. Tutti noi abbiamo avuto, abbiamo e avremo in futuro dei rapporti con queste particolari imprese. Vuoi per motivi personali, vuoi per imposizione del legislatore... Lo scopo del presente lavoro è quindi approfondire le problematiche che devono essere affrontate nella determinazione del carico fiscale... Nel perseguire tale intento mi sono avvalso della gentile collaborazione della dottoressa Laura Imarisio e del dottor Lorenzo Bordogna di Capitalia....». Scrive così Alberto Stasi nell’introduzione alla tesi di laurea "Genesi delle imprese assicurative", che discuterà a fine marzo alla Bocconi, per diventare dottore in Economia e Commercio. Due le date fissate all’ateneo milanese: 27 e 28, mentre lunedì prossimo, Stasi dovrebbe consegnare il lavoro ultimato. Una meta importante per lo studente di Garlasco accusato di avere ucciso la fidanzata. Doveva essere un normale traguardo della vita, questa laurea. Com’è per tanti ragazzi che come lui hanno 25 anni e vanno all’università. Invece per il biondino indagato di omicidio e pedofilia, arrestato e subito scarcerato per mancanza di indizi, non è così. Per lui il dottorato è un bivio che apre su due strade opposte: quella che porta alla libertà, al lavoro, alla vita e quella che conduce al carcere, ai verdetti, alla fine. Tutto, nel mistero della morte di Chiara Poggi, ruota intorno a questa tesi e al famoso computer sul quale è stata memorizzata. La vicenda della ragazza assassinata nella sua casa di via Pascoli (la mattina del 13 agosto) e il destino del fidanzato finito sotto accusa, scorrono paralleli su questi scritti. Capitoli che parlano di "im poste e reddito imponibile", di "erario e fiscalità", redatti da uno studente bravo e scrupoloso. Un fidanzato innamorato e gentile, che a sorpresa viene sospettato del crimine dei crimini. Chiara già laureata a pieni voti in Economia, aveva letto e corretto la tesi per lui. E Alberto, desideroso di completare, si portava il computer quando andava trovarla o la invitava a casa, perché i genitori erano al mare in Liguria. «Portati qualche rivista, amorino. Così mentre io scrivo tu non ti annoi», le diceva in quei giorni d’estate. La tesi lo assorbiva e la scadenza per la consegna incombeva, ma non voleva rinunciare a Chiara. Aveva con sé il pc anche il 12 agosto, la sera prima dell’omicidio, quando insieme avevano cenato a casa di lei con pizza. Lui a scrivere e la fidanzata a guardare il film "Lo squalo", fino all’una di notte. Poi Alberto era tornato a casa, nonostante i genitori di lei fossero in vacanza in Trentino. La mattina seguente doveva riprendere a studiare. In quelle ore, al professore che lo assisteva alla Bocconi, confidava: «Gentilissimo, completerò l’opera in prossimità dell’assurda scadenza fissata dal relatore per il 17 agosto. Ancorché manchino parti rilevanti, rispetterò la tempistica da voi indicata...». Era immerso nello studio e dentro Chiara. «Sono stato a casa tutta la mattina a scrivere al computer. Appena sveglio ho chiamato Chiara. Non ha risposto per ore. Preoccupato, sono corso a vedere...», ha raccontato al maresciallo quando col cuore in gola si è presentato in caserma per denunciare la scoperta del corpo di lei. L’assassino l’aveva scaraventata in fondo a una scala buia, dopo averle fracassato la testa con un’arma mai trovata. La tesi e il pc sequestrati 48 ore dopo, sono l’alibi esibito da questo ragazzo dalla faccia pulita. Gli investigatori, in sei mesi, non sono riusciti a trovare un colpevole e tantomeno a smontare la tesi di Alberto. Secondo la procura il suo pc, la mattina del delitto, è rimasto acceso pochi minuti e in due fasi, una delle quali impegnata per guardare la foto di una donna nuda. Il pm Rosa Muscio, gli ha anche contestato il reato di pedofilia oltre a quello di omicidio volontario, in quanto sul pc sarebbero state trovate immagini pedo-pornografiche. File ora all’esame dei periti della difesa, i quali sono pronti a depositare una memoria che andrebbe a demolire l’impianto accusatorio. Alberto che voleva laurearsi e invece ha dovuto difendersi dall’accusa di essere un assassino. Alberto che esibisce l’alibi del computer sul quale scrive la tesi la mattina del crimine. Alberto che non viene creduto e resta sotto inchiesta, ma ugualmente si laurea. Nella speranza di imboccare la strada della libertà. Cristina Lodi