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 2008  febbraio 14 Giovedì calendario

BURROUGHS A RAFFICA

Libero 14 febbraio 2008.
WILLIAM BURROUGHS intervistato da "Vale" Tu vedi lo Spazio come la soluzione a questo pianeta infestato da sbirri... «Sì è l’unico posto dove scappare! Se usciamo vivi... se siamo fortunati. Ma non si tratta solo di sbirri, il pianeta è infestato da ogni genere di pazzie. Tanto che tutti ’sti coglioni rendono necessari i poliziotti. C’era un tizio a New York che spingeva la gente sotto i treni della metropolitana. Un altro, l’Affettatore Pazzo - portava con sé, in una borsina, un’accetta da macellaio; quando gli saltava il ticchio si metteva a fare a pezzi la gente. Staccò di netto un orecchio a un tale. Gli accoltellatori pazzi erano due in realtà, il secondo fece fuori tre o quattro persone con un coltellaccio da caccia». A New York? «In mezzo alla strada! Si mise a farli a fette! Pugnalava il primo che capitava a tiro. Come gli Amok dell’Estremo Oriente, lo stesso tipo di fenomeno. Di punto in bianco cominciò ad ammazzare. Se l’è cavata. Nel caso degli Amok si trattava di una forma di suicidio, e finivano sempre uccisi. Tutti cominciavano a gridare "Amok! Amok!", si precipitavano con qualsiasi arma si trovasse sottomano finché non facevano fuori l’Amok. Questo qui, invece, è uccel di bosco e può colpire ancora». Sei stato testimone di qualche caso ultimamente? «Sì... capita spesso di vedere qualcuno che dà giù di matto, in metropolitana, ne ho visto uno che aveva una luce pazza nello sguardo e si dondolava da una maniglia all’altra, cominciava da un lato del vagone e finiva a quello opposto. Non appena la vettura si ferma scendono tutti! L’ultima cosa che ricordo erano quattro poliziotti che gli saltavano addosso». Sembra che le cose vadano sempre peggio... «C’è chi ha il bastone a scossa... pensato perché scarichi una scossa paralizzante. Non ne ho mai visto uno dal vero. C’è anche un aggeggio, sembra una torcia elettrica, che scocca un lampo tremendamente luminoso, che acceca, soprattutto al buio. Così, se vedi un tale che ti si fa avanti in piena notte e gli spari un flash, quello rimane totalmente accecato che hai il tempo di scappare... oppure di rifilargli un paio di sventole!». A quanto pare la società si avvia a richiedere nuove doti di sopravvivenza... Una volta hai dichiarato che hai una triplice linea di difesa. Non l’hai detto tanto per dire. «Sì. Una pistola lacrimogena, un cobra e un bastone sono le mie tre linee di difesa. un mondo nuovo. Parlavo con dei tipi a Los Angeles che dicevano che lasciavano sempre la porta aperta senza preoccupazione, e adesso sono pieni di sistemi di sicurezza e tutto il resto. Io non mi spingo più in là del tenere un rognosissimo cane! Mi fanno schifo, soprattutto quelli feroci perché mordono sempre la gente sbagliata. Un amico mio del New Mexico teneva un cane, in un posto fuori città. E ’sto botolo morse tre suoi amici, e alla fine ammazzò anche il gatto. Dovette darlo via. Ma poi... se il cane non ce l’hai lo vengono a sapere tutti. E sanno anche, chiaramente, quanto tempo ci metti per andare e tornare ogni volta che fai un salto in città, così fanno in tempo a rubarti il pavimento. Non so cosa si potrebbe fare altrimenti, che alternativa ci sia. I cani servono a questo». A quali riviste sei abbonato? «"American Rifleman". Le altre le posso comprare, quella invece che ha ottime informazioni, non la si trova mai. C’è un sacco di roba interessante, come la storia della cartuccia combustibile. Ci hanno lavorato per anni. l’idea semplice di fare una cartuccia tutta di esplosivo tenuto da colla o altro, così non c’è bossolo da espellere». Come si fa a migliorare le doti di telepatia? Sono limitate genericamente? «No penso che tutti le possiedano. questione di spinta. Spinta!». Secondo te è possibile che tirino fuori di galera uno sfigatello frastornato e lo programmino affinché diventi un killer, senza essere realmente consapevole di cosa sta facendo? «Possibile. Ma mi sembra che faccia nascere più grane che altro. Se vuoi sul serio che un lavoro venga fatto non puoi volere un rintronato - certo, ti fornisce un alibi, nessuno ti può inchiodare, ma... è ancora un modo da era delle caverne! Certamente è nell’arco delle possibilità». E la suggestione telepatica a soggetti che dormono? «Qui non si parla più di telepatia; lo si può fare con microfoni, come dei microfoni subliminali. Sull’efficacia non mi pronuncio. Sento parlare di un ascolto di voci che intimano a compiere delle cose. Allora, da dove sbucano queste voci? Ma questo, oltretutto, è uno dei sintomi della schizofrenia, e ora sappiamo che le voci provengono dall’emisfero non dominante, quale che sia. Nella pratica possiamo produrre voci per stimolazione elettrica dell’emisfero cerebrale non dominante in soggetti normali. questa la linea di ricerca: se glielo ficchi nell’emisfero non dominante assume questo potere terrificante: le persone non possono più disobbedire. Ma solo certi individui potrebbero essere as- soggettabili a questa specie di condizionamento...». A proposito, registri ancora i tuoi sogni? «Certamente! Butto giù un po’ di annotazioni, poi se vale la pena di perderci del tempo li redigo in forma di diario».
Sallusti - Burroughs