J.M.MARTI FONT, La Repubblica 14 febbraio 2008, 14 febbraio 2008
Ma il velo è un falso problema la minaccia è la morale sessuale. La Repubblica 14 febbraio 2008. Ayaan Hirsi Ali, nata 38 anni fa a Mogadiscio, già deputata liberale in Olanda, vive oggi nascosta e protetta, in una sorta di clandestinità
Ma il velo è un falso problema la minaccia è la morale sessuale. La Repubblica 14 febbraio 2008. Ayaan Hirsi Ali, nata 38 anni fa a Mogadiscio, già deputata liberale in Olanda, vive oggi nascosta e protetta, in una sorta di clandestinità. E´ una donna bella e luminosa, dallo sguardo sereno. Per la sua critica radicale dell´Islam, e per aver difeso i diritti delle donne, è stata condannata a morte dal fondamentalismo islamico. Il luogo e l´ora del nostro incontro restano segreti fino all´ultimo momento. L´appuntamento è in un albergo del centro di Parigi. Attualmente Hirsi Ali sta portando avanti una campagna per chiedere al Parlamento europeo di garantire la protezione di chi denuncia la minaccia teocratica, a suo parere sottesa alla società musulmana. Il governo di Parigi le ha offerto la nazionalità francese? «Vari intellettuali e politici francesi, tra cui personalità quali Bernard-Henry Levy, Rama Yade, Rachida Dati o Fadela Amara, hanno preso l´iniziativa di invitarmi a venire in Francia, visto che gli olandesi non si assumono la responsabilità di proteggermi; quanto alla nazionalità, questa decisione non dipende da loro. Ma il presidente Nicolas Sarkozy ha detto che il problema deve trovare una soluzione, a livello nazionale o europeo. In una sua mozione il socialista Benoit Hamon, deputato al Parlamento europeo, ha chiesto che la protezione delle persone minacciate dai gruppi islamisti sia considerata come un problema europeo». In risposta alla sua campagna, il governo olandese ha sostenuto di aver già provveduto alla sua protezione. «Questa è solo metà della verità. Tra il 2002 e il 2006 sono stata costretta a innumerevoli traslochi. La mia non era una vita normale. Il governo mi ha sistemata di volta in volta presso commissariati di polizia o basi militari; mi ha trasferita negli Stati Uniti in segreto, con un aereo militare, per poi riportarmi in Olanda; e mi ha fatto sapere che dovevo vendere la mia casa perché era in pericolo. Ma in definitiva mi ha chiesto di continuare a lavorare sul problema delle donne musulmane, perché se ad occuparsene fosse stato un bianco di genere maschile si rischiava l´accusa di etnocentrismo o di maschilismo. Mi sono presentata al Parlamento e ho tenuto fede all´accordo, per la parte che mi riguardava. Ho studiato il tema e proposto soluzioni, molte delle quali sono state adottate dal parlamento. Il governo olandese mi ha assicurato che mi avrebbe protetto in ogni modo. Ma non lo ha fatto». Come analizza il dibattito sul velo in Turchia? Democrazia contro laicità? «A mio parere è un errore, in Turchia come in Europa, discutere sul velo – o sul burka, o sul fazzoletto o su qualunque altro capo di vestiario. Il vero dibattito riguarda il tipo di morale sessuale rappresentata dal velo: secondo questa morale la donna è responsabile della sessualità dei maschi. Per evitare che l´uomo possa eccitarsi noi dobbiamo coprire il nostro corpo e restarcene chiuse in casa. di questa morale che dobbiamo discutere». J.M.MARTI FONT