La Repubblica 14 febbraio 2008, ALBERTO D´ARGENIO, 14 febbraio 2008
Danimarca, la sfida delle vignette anti Islam. La Repubblica 14 febbraio 2008. La Danimarca reagisce compatta all´arresto di tre terroristi pronti a uccidere il disegnatore Kurt Westergaard, uno degli autori delle vignette satiriche su Maometto pubblicate nel 2005 dallo Jyllands-Posten che suscitarono proteste in tutto il mondo islamico, con tanto di scontri di piazza e decine di morti
Danimarca, la sfida delle vignette anti Islam. La Repubblica 14 febbraio 2008. La Danimarca reagisce compatta all´arresto di tre terroristi pronti a uccidere il disegnatore Kurt Westergaard, uno degli autori delle vignette satiriche su Maometto pubblicate nel 2005 dallo Jyllands-Posten che suscitarono proteste in tutto il mondo islamico, con tanto di scontri di piazza e decine di morti. Ieri ben 17 giornali - tra cui i maggiori quotidiani nazionali e uno svedese - hanno riproposto le caricature della discordia nel nome della libertà d´espressione. Equivoca la risposta dell´Islam moderato che, pur prendendo le distanze dai tre arrestati, ha criticato la scelta della stampa danese. L´Iran invece ha reagito convocando l´ambasciatore danese a Teheran per protestare contro la "reiterazione di un insulto al Profeta". La caricatura pubblicata ieri è il disegno in cui Maometto viene ritratto con una bomba al posto del turbante. Riproposta da tutti, anche da quelli che nel 2005 si erano schierati contro la scelta dello Jyllands-Posten rifiutandosi di mettere in pagina i disegni. Come il quotidiano di centro-sinistra Poltiken, che in un editoriale ha definito il piano per l´omicidio di Westergaard un attacco alla cultura democratica: «A prescindere dal fatto che lo Jyllands-Posten abbia usato la libertà d´espressione in modo poco saggio e con conseguenze dannose, il giornale esprime solidarietà incondizionata a chi è oggetto di minacce terroristiche». Stessi toni per il conservartore Berlingske Tidende: «La libertà d´espressione dona il diritto di pensare, parlare e disegnare che nessun terrorista potrà cancellare». Frasi che testimoniano lo shock che ha investito la nazione dopo gli arresti di lunedì. La comunità musulmana danese (il 3% della popolazione) ha invece condannato il terrorismo ma non ha rinunciato a polemizzare. L´imam Walid Abdoul Pedersen, un protestante convertito all´Islam, ha puntualizzato che quella della stampa scandinava «non è stata una buona idea perché la solidarietà si poteva esprimere in altro modo. E´ bene aprire un dialogo sulla libertà d´espressione ma senza cercare il confronto». Per Mustafà Chendid, imam della Islamic Faith Community, riprorre i disegni «è una stupidata e non aiuta a costruire i ponti di cui abbiamo bisogno». L´imam - la cui organizzazione nel 2005 aveva scatenato la mobilitazione mondiale contro le vignette - ha comunque assicurato che questa volta la faccenda rimarrà «locale». Ad ogni buon conto il ministero degli esteri danese ha dato istruzione ai suoi cittadini «di seguire da vicino l´evoluzione della situazione» prima di partire verso i paesi musulmani. Saggio consiglio visto che in Indonesia saranno organizzate nuove manifestazioni al grido di «siamo infuriati» per la ripubblicazione. ALBERTO D´ARGENIO