Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  febbraio 16 Sabato calendario

"Macché guelfi e ghibellini è il Paese che ha paura di cambiare". La Repubblica 16 febbraio 2008. Conservazione e cambiamento

"Macché guelfi e ghibellini è il Paese che ha paura di cambiare". La Repubblica 16 febbraio 2008. Conservazione e cambiamento. La battaglia della tramvia, secondo il sindaco di Firenze e presidente nazionale dell´Anci Leonardo Domenici va letta così. Sindaco Domenici, cosa si gioca Firenze con questo referendum? «Non è solo una questione di carattere locale. E´ una metafora della difficoltà tutta italiana di portare avanti politiche di innovazione e cambiamento nelle nostre città. C´è una specificità fiorentina, ma sarebbe riduttivo vedere nel referendum solo una contrapposizione tra guelfi e ghibellini, frutto della litigiosità dei fiorentini. Invito a votare "no" contro chi vuole bloccare la tramvia e il cambiamento». Lei ha definito «assurdo» questo referendum. «Parlo di metafora perché al posto della tramvia potrebbe esserci l´Alta velocità o i termovalorizzatori. C´è un problema di fondo a portare avanti le opere importanti, ecco perché è assurdo un referendum che arriva a 8 anni di distanza dai primi atti». E´ stata una campagna referendaria lunga e aspra, in gran parte giocata attorno al passaggio da piazza Duomo. «Ci sono state falsità messe in giro dai promotori del referendum. Evidentemente vedono in questa contrapposizione le premesse della campagna per le elezioni amministrative della primavera 2009». Ma come spiega che tanti esperti d´arte si siano espressi contro il passaggio della tramvia da piazza Duomo? «Introdurre innovazioni in città storiche è complesso, ma solo trasformando le nostre città si può conservare meglio ciò che ci è stato tramandato. D´altra parte le città non sono fatte di sole pietre e se vogliamo mantenere il centro abitato, senza farne un guscio vuoto da consegnare al turismo di massa, si devono offrire servizi. Invece si sono fatte affermazioni esasperate, apocalittiche e allarmistiche». E´ stato detto che le vibrazioni della tramvia faranno crollare le tessere dei preziosi mosaici che si trovano nel Battistero. «Ed è stato smentito da studiosi ed esperti del settore. Sono stati fatti dei fotomontaggi rappresentando il tram accanto al Duomo molto più grande della realtà. Si è poi detto che il tram è l´equivalente di un Eurostar». Questo lo dice Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi. «Esattamente lui. Tutte affermazioni prive di senso, esagerate, che non dicono che la situazione attuale è da modificare perché da piazza Duomo transitano oggi oltre 2.300 bus al giorno. E che non dicono che la tramvia ridurrà lo smog per cittadini e monumenti». Secondo lei l´incidente di Milano peserà sul risultato di domani? «A Milano la causa è stata un Suv, che non a caso a Firenze cerchiamo di limitare. E voglio rinnovare al sindaco Letizia Moratti il cordoglio per quello che è successo. Nel caso di Firenze escludiamo che nella sede tramviaria circolino anche bus o altri mezzi: dove c´è traffico promiscuo, la tramvia sarà protetta da cordoli, mentre in centro, dove non ci sono cordoli, si prevedono solo tram e pedoni». Il referendum potrà cambiare i progetti di Firenze? «Le elezioni politiche sono vicine, mi auguro che vinca chi propugna la prospettiva di crescita sostenibile per garantire opere che affrontino i problemi delle nostre aree urbane, perché anche le città della Spagna ci sono passate avanti. Ed è importante che la vera novità di questa campagna, cioè il Pd, assuma il tema della crescita sostenibile e dell´ambientalismo: del fare, come dice Veltroni». Massimo Vanni