Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  febbraio 14 Giovedì calendario

Il dossier di Legambiente: la tramvia fa bene alla salute. Corriere della Sera 14 febbraio 2008. Mezzogiorno di fuoco a Firenze

Il dossier di Legambiente: la tramvia fa bene alla salute. Corriere della Sera 14 febbraio 2008. Mezzogiorno di fuoco a Firenze. Ieri. Piazza Repubblica. Al Paskowski, il caffè delle dotte diatribe tra gli intellettuali che a inizio secolo ruotavano attorno a riviste come La Voce e Lacerba, il sindaco della città Leonardo Domenici cede la parola al presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci, che presenta una ricerca su «mobilità e riqualificazione urbana »: «Tutta l’Europa viaggia in tram. Fa bene all’ambiente, al traffico, fa bene alla salute e al patrimonio immobiliare che acquista valore: la tramvia non deve essere vissuta come un oltraggio ma come uno strumento per impedire danni maggiori alla città». Stessa ora. Lato opposto della piazza. Al Giubbe Rosse, la casa dei futuristi fiorentini dove tra i seguaci di Marinetti e Soffici finì in rissa, anche il promotore del referendum contro la tramvia Mario Razzanelli ascolta il suo testimonial, il presidente romano di Italia Nostra Carlo Ripa di Meana: «Quella tramvia è un delirio irragionevole, una furia distruttiva: sbagliata la tecnologia (meglio una metro leggera) e sbagliato l’itinerario (un attentato al cuore della città)». Mezzogiorno di fuoco, appunto. A quattro giorni dal voto sulla tramvia favorevoli e contrari si affrontano in duello a distanza. Ma, forse anche perché i depliant sul referendum hanno iniziato soltanto ieri ad arrivare nelle case, i fiorentini passeggiano davanti al Paskowski e al Giubbe Rosse senza ancora le idee chiare: «La tramvia? Non so». Il sindaco Domenici ribadisce: «Domenica bisogna andare a votare no: no al blocco di un progetto destinato ad abbattere l’inquinamento, no a chi ha voluto questo sciagurato voto e no a chi si oppone al cambiamento». Quindi aggiunge: «Questo referendum ha già prodotto un danno. Quello di aver dato vita, per responsabilità dei suoi promotori, a un dibattito esaltato fondato in larga parte su falsità ed esagerazioni ». L’affondo politico: «A battersi contro la tramvia c’è anche un gruppo di neofascisti». I cittadini saranno chiamati a pronunciarsi sulle linee due e tre della tramvia che, secondo gli oppositori, «come il Muro di Berlino» spaccherebbero la città a metà. La due, soprattutto, quella che dovrebbe passare in Piazza Duomo facendo «cadere tutti i mosaici del battistero », quella che secondo le misurazioni di Forza Italia sarebbe «troppo stretta per far passare i tram», quella per cui i cui lavori preliminari sono già stati avviati. «Speriamo di non fare la fine di Gary Cooper», ride Razzanelli, capogruppo Udc e promotore del referendum, pensando allo sceriffo di Mezzogiorno di Fuoco rimasto solo. «Il referendum è consultivo. Solo se verrà raggiunta la maggioranza più uno il consiglio comunale sarà tenuto a pronunciarsi. Ma delle 26 mila firme raccolte in qualche modo si dovrà tener conto». A. Ma.