Corriere della Sera 14 febbraio 2008, Guido Santevecchi, 14 febbraio 2008
Muore magnate georgiano Un nuovo giallo a Londra. Corriere della Sera 14 febbraio 2008. Aveva paura Badri Patarkatsishvili, membro della colonia di miliardari ex sovietici che hanno trovato asilo in Inghilterra
Muore magnate georgiano Un nuovo giallo a Londra. Corriere della Sera 14 febbraio 2008. Aveva paura Badri Patarkatsishvili, membro della colonia di miliardari ex sovietici che hanno trovato asilo in Inghilterra. «Ho centoventi guardie del corpo e non mi sento sicuro, mi vogliono assassinare, hanno già mandato il killer, lo so», aveva detto qualche settimana fa, chiuso nella sua villona una trentina di chilometri a sud di Londra. E in quella villa è morto martedì notte, a 52 anni, forse per un infarto. La polizia tratta il caso come «sospetto» e ha messo subito in moto l’unità Major Crimes, specializzata nei «grandi delitti ». Dopo il caso di Alexander Litvinenko, ucciso nel novembre 2006 dal veleno radioattivo che per giorni era stato scambiato per intossicazione alimentare, le teorie complottiste vanno sempre esplorate. Così il cadavere di Patarkatsishvili, proprietario di un impero mediatico con base a Tbilisi in Georgia, è rimasto fino a ieri pomeriggio nella stanza dove è crollato: forse gli agenti della scientifica temevano che fosse contaminato? Di sicuro sono stati ordinati esami tossicologici oltre all’autopsia. Aveva motivo di essere spaventato un uomo con un portafogli da sei miliardi di dollari e un battaglione privato di guardaspalle? Martedì era a pranzo nella City, con un gruppo di amici: c’era Boris Berezovskij, che ora lo piange, c’erano altri due oligarchi ricercati dalle autorità di Mosca. C’era anche Lord Bell, mago delle pubbliche relazioni e a suo tempo consigliere della signora Thatcher, che ha raccontato: «A un certo punto ha detto che sentiva caldo, gli mancava un po’ l’aria ed è uscito. Ma quando è tornato stava bene, credo che fosse andato a fumare, non ne poteva fare a meno». Berezovskij dice di aver perso «l’amico più stretto». In effetti i due avevano fatto affari insieme nella Russia post-sovietica degli anni Novanta. Simili anche nell’interesse per la politica: Berezovskij alleato di Eltsin e poi nemico di Putin; Patarkatsishvili georgiano, si schierò con la «rivoluzione rosa » che costrinse alla resa il presidente Eduard Shevardnadze e spinse al potere Mikhail Saakashvili nel 2003. Tutti nomi importanti, tutta storia dell’ex Unione Sovietica, con molti conti in sospeso da saldare. Patarkatsishvili aveva deciso di giocare alla politica in proprio: candidato alle presidenziali, a gennaio aveva ottenuto il 7% dei voti. Ma secondo il governo georgiano aveva speso 100 milioni di dollari per organizzare rivolte di piazza e fomentare un golpe. L’oligarca che a Tbilisi possedeva come casa una ex cattedrale ristrutturata, aveva deciso di cambiare aria e venire a Londra. E aveva tirato fuori una registrazione nella quale due persone parlavano in russo della necessità di «farlo sparire », usando una squadra di sicari ceceni. Aveva un paio di mandati di cattura sulla testa anche a Mosca: accusato di aver fatto sparire alcune migliaia di auto all’inizio delle privatizzazioni. E poi c’era un’altra questione, più complessa: secondo la polizia moscovita il ricco georgiano nel 2001 aveva finanziato l’evasione dal carcere di un dirigente dell’Aeroflot corrotto (e socio di Berezovskij). L’organizzatore materiale del tentativo? Andrei Lugovoi, l’ex agente del Kgb che Scotland Yard ora considera l’assassino di Litvinenko. E, per non sbagliare, Patarkatsishvili era stato amico anche di Litvinenko: l’ex ufficiale dei servizi segreti nel 2000 era passato dalla cattedrale-casa di Tbilisi sulla via per Londra. Guido Santevecchi Residenza miliardaria La villa londinese dove l’oligarca georgiano Badri Patarkatsishvili, 52 anni, è stato trovato morto. La causa apparente del decesso sembera essere l’infarto, ma la polizia ha aperto un’inchiesta. A destra, il miliardario georgiano taglia una fetta di torta a una sua festa di compleanno a Tbilisi Guido Santevecchi