Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  febbraio 16 Sabato calendario

Fiorellologia. Corriere della Sera 16 febbraio 2008. «La domanda impossibile da fargli è questa: è lui che ha inseguito il Successo o il Successo ha inseguito lui?»

Fiorellologia. Corriere della Sera 16 febbraio 2008. «La domanda impossibile da fargli è questa: è lui che ha inseguito il Successo o il Successo ha inseguito lui?». Lui è Rosario Fiorello. A porsi il quesito, invece, è Aldo Grasso, docente universitario e critico televisivo del Corriere, che in «Fenomenologia di Fiorello» (Mondadori), in libreria dal 19 febbraio, disegna un ritratto dello «showman più completo che la storia della televisione italiana abbia mai avuto». Perché se nel 1961 Umberto Eco ha sentito la necessità di scrivere «Fenomenologia di Mike Bongiorno», elogio e condanna dell’uomo qualunque, oggi Grasso ha sentito l’urgenza di compiere esattamente l’operazione inversa: elogio (ma senza condanna) dell’eccezionalità televisiva che ha un solo nome e cognome: Rosario Fiorello. In questo modo non solo ponendo Fiorello nell’Olimpo dei grandi, ma legandolo indissolubilmente a Mike. Tanto che, insieme al libro di Grasso, c’è allegato un cd – «Pronto, c’è Mike?» – che raccoglie le telefonate più divertenti di «Viva Radio 2» tra Mike e Fiorello. Lo showman infatti, durante l’appuntamento radiofonico, tutti i giorni chiama il suo compagno di spot. «Ciao Mike, ti disturbo?», quasi sempre Mike risponde «Eh, sto mangiando...». Una volta invece l’ha trovato in montagna: «Sto facendo sci di fondo, ho già fatto cinque chilometri, è una giornata bellissima sembra di essere al mare». E ci sono pure le telefonate simil-fidanzati. Fiorello lo richiama una seconda volta per dirgli: «Prima mi hai salutato un po’ così...» e Mike: «Ma come? Eri tu freddino». Un rapporto davvero stretto tanto che Daniela, moglie di Mike, qualche volta, racconta Fiorello, si è ingelosita. «Sono tutte assolutamente vere le telefonate » si affretta a chiarire lo showman. Che aggiunge: «Ci vogliamo bene io e Mike. come aver acquisito un parente. E nel nostro rapporto professionale è lui il comico, io la spalla». Non a caso, la seconda metà del libro, Grasso ha scelto di dedicarla al rapporto tra Fiorello e Mike, ai loro spot, alle loro gag, al loro affetto. La prima parte, invece, è una disamina attenta del fenomeno-Fiorello, dove pubblico e privato si intrecciano: l’amore per il padre prematuramente scomparso, per la sua splendida moglie Susanna (che ha contribuito a renderlo un uomo migliore), per le sue figlie, si unisce alla sua storia di animatore di villaggio, dj, conduttore di karaoke, grande intrattenitore radiofonico e televisivo. Ma Grasso non omette nulla: non i primi insuccessi dopo il periodo d’oro del karaoke, non la profonda crisi umana e artistica, non la cocaina (che l’artista definisce «il diavolo»). Per arrivare a un elogio sconfinato, specie quando gli riconosce di «aver avuto l’umiltà di imparare a conciliare istinto e copione»; o quando lo definisce «raro animale da palcoscenico che esalta la platea»; e pure quando sentenzia: «Apparire in tv, per Fiorello, è l’ultimo dei problemi. Per questo è al centro della scena televisiva, anche quando non vi appare». E lui come commenta l’imminente uscita della «sua» Fenomenologia? La commenta divertito: «Di solito sono cose che accadono quando uno non c’è più. Sono felice che stiano succedendo ora che sono in vita. Cosa mi fa pensare questo libro? Che ho lavorato bene in questi anni. Perché alla fine, chi fa spettacolo, lavora per questo: gloria e successo». Maria Volpe