varie, 17 febbraio 2008
RAZZANELLI Mario
RAZZANELLI Mario Firenze 15 settembre 1944. Imprenditore. Politico. Già consigliere comunale a Firenze dell’Udc, nel novembre 2009 è passato alla Lega Nord • «Al ristorante parla della tramvia, se ti incontra per strada porta subito il discorso sulla tramvia. In coda per il cinema, a teatro, ai matrimoni e ai funerali finisce sempre a discutere della tramvia. “Razzanelli è uno che ti affligge” dicono i suoi amici, e figurarsi gli altri, che usano definizioni meno sfumate. L’uomo che in solitaria ha raccolto le firme per il referendum è un teorico convinto del meccanismo della ripetizione. Racconta di aver conquistato sua moglie prendendola per sfinimento, applica lo stesso metodo alla politica. [...] imprenditore tessile con passato da boy scout [...] “Io sono il Robin Hood di Firenze. Cerco di ristabilire il diritto e la legalità in una città oppressa dal giogo della sinistra. Vengo dalla trincea del lavoro, e proprio per questo rappresento un mistero per questa classe politica”. Sono concetti già utilizzati altrove con qualche successo. Razzanelli ha occhi chiari, capelli bianchi e modi gentili e pacati, quasi curiali. Il virus della politica gli entrò in corpo [...] anni fa. I suoi amici gli avevano parlato del centro commerciale che le Coop si apprestavano a costruire nel quartiere di Gavinana, e di come fossero state cestinate le delibere contrarie dei comitati di quartiere. “Il Robin Hood che è in me cominciava ad agitarsi” dice. Raccolse le firme per il referendum che si svolse due anni più tardi e lo vide sconfitto con margine piuttosto ampio nonostante la videocassetta auto prodotta (“Questo è il quartiere che amo...”) inviata a sue spese a ognuno degli abitanti della zona. Il dado è comunque tratto. Nel 2004 si candida al Comune per l’Udc, al quale porta in dote 1.250 preferenze su un totale di 6.000 voti. Nelle complesse dinamiche politiche fiorentine viene introdotta una novità, anch’essa desunta dalla politica nazionale, la prevalenza del sondaggio. Quello sull’Ipercoop di Gavinana fu il primo, e dopo di lui il diluvio, dal Forum Sociale Europeo alle sorti della Fiorentina, dall’ottimismo degli abitanti del centro storico al valore dei loro immobili, cinquanta sondaggi in sei anni, tutti pagati di tasca propria, tutti considerati “su misura” dalla concorrenza. [...]» (Marco Imarisio, “Corriere della Sera” 17/2/2008).