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 2008  febbraio 13 Mercoledì calendario

Il Dottore fa la pace con il fisco. ItaliaOggi 13 febbraio 2008. Trentacinque milioni di euro. questa la cifra che Valentino Rossi verserà all’erario per chiudere la vicenda legata al maxi-accertamento notificatogli dai funzionari dell’Agenzia delle entrate di Pesaro il 3 agosto 2007

Il Dottore fa la pace con il fisco. ItaliaOggi 13 febbraio 2008. Trentacinque milioni di euro. questa la cifra che Valentino Rossi verserà all’erario per chiudere la vicenda legata al maxi-accertamento notificatogli dai funzionari dell’Agenzia delle entrate di Pesaro il 3 agosto 2007. In particolare, 19 milioni sono relativi agli anni 2001-2004, per cui il fisco aveva richiesto 112 milioni di euro. I restanti 16 milioni riguardano il biennio 2005-2006, su cui non è stato ancora definito l’accertamento. In totale, facendo una semplice proporzione, si può ipotizzare una pretesa erariale complessiva di circa 200 milioni per gli anni d’imposta compresi tra il 2000 e il 2006. La pace tra il pilota di Tavullia e l’amministrazione finanziaria è stata ufficializzata ieri mattina presso l’ufficio pesarese dell’Agenzia, dove è stata messa la firma sull’accordo che dà esito positivo all’accertamento con adesione richiesto dal campione. Le motivazioni. Rispetto alla richiesta iniziale del fisco, pari a 112 milioni di euro, le ragioni fornite dal collegio difensivo di Rossi (si veda articolo a fianco) hanno abbattuto l’imponibile, ricalcolando i compensi effettivamente percepiti, inserendo i costi nella determinazione del reddito e escludendo dalla base Iva e Irap le prestazioni rese all’estero. Per effetto del concordato, le sanzioni sono state ridotte a un quarto del minimo. All’inizio, invece, erano state irrogate nella misura massima: si è così passati da 60 milioni di euro a 4,18 milioni. Scomputati dalle maggiori imposte, poi, i tributi pagati al fisco inglese. Per l’anno 2000, la difesa è riuscita a ottenere l’annullamento della pretesa erariale, per effetto delle norme sul condono che hanno fatto decadere la possibilità di accertamento. Questi i fattori che hanno portato alla cifra di 19 milioni di euro per saldare il conto relativo agli anni 2000-2004. Gli stessi criteri, applicati al 2005 e al 2006, danno come risultato 16 milioni di euro e, sebbene manchi ancora l’accertamento formale, Rossi, pagando 35 milioni di euro, regolarizzerà la sua posizione complessiva. Gli atti ufficiali, come detto, ancora non ci sono, ma ieri mattina le parti hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con cui si impegnano reciprocamente a chiudere la questione relativa al biennio con la cifra individuata. Per l’anno 2007, invece, il campione marchigiano presenterà le dichiarazioni dei redditi come contribuente italiano a tutti gli effetti. Cifre e rateizzazione. Quello di Valentino Rossi è l’accertamento con adesione più rilevante di sempre per le persone fisiche. Nel dettaglio, le Entrate hanno precisato che dei 18,9 milioni di euro che il pilota verserà per il periodo 2001-2004, 13,71 milioni sono di maggior imposta: 1 milione di euro per il 2001, 4,59 milioni per il 2002, 4,52 milioni per il 2003 e 8,7 milioni per il 2004. A ciò vanno aggiunte le sanzioni (4,18 milioni di ) e gli interessi (1,35 milioni). Il pagamento dei 19 milioni di euro avverrà in maniera dilazionata, attraverso 12 rate trimestrali da 1 milione e 575 mila euro ciascuna, aumentate dagli interessi di rateazione. Il primo versamento avverrà entro il 19 febbraio prossimo. Le dichiarazioni. «Sono felice di come si è risolta questa difficile vicenda. Così sarò più sereno e di conseguenza più concentrato sul mio lavoro». tranquillo Valentino Rossi dopo la firma dell’accordo con l’amministrazione finanziaria. «Per una serie di ragioni, avevo già deciso di tornare a vivere in Italia. Londra è una città molto interessante, ma passare più tempo con la famiglia e gli amici stava diventando un bisogno sempre più grande. Non potevo tornare e avere problemi con il fisco italiano. Questo accordo mi permetterà di arrivare preparato e tranquillo all’inizio del mondiale». «Valentino Rossi ha scelto di affermare in concreto la sua volontà di rispettare le regole fiscali», ha detto a Pesaro Massimo Romano, direttore dell’Agenzia delle entrate. «L’auspicio è che possa rappresentare uno stimolo e un esempio per i tanti personaggi noti e meno noti che, spesso fuorviati da cattivi consiglieri, hanno portato la residenza all’estero per motivi fiscali». Valerio Stroppa