La Repubblica 9 febbraio 2008, PIETRO DEL RE, 9 febbraio 2008
Parigi, la guerra delle campane tutti contro il nuovo Quasimodo. La Repubblica 9 febbraio 2008. Per i suoi nemici, e Stéphane Urbain ne conta parecchi, è un nuovo Quasimodo
Parigi, la guerra delle campane tutti contro il nuovo Quasimodo. La Repubblica 9 febbraio 2008. Per i suoi nemici, e Stéphane Urbain ne conta parecchi, è un nuovo Quasimodo. Ma l´analogia con il gobbo di Notre-Dame è troppo facile, oltre che impropria. È vero: anche lui fa il campanaro nella grande cattedrale parigina, ma Urbain non è né sordo né difforme. La sola similitudine con il personaggio di Victor Hugo è l´avversione che suscita in città. Perché? Perché da quando è diventato il sacrestano di Notre-Dame, le sue campane suonano a stormo come non accadeva dal Medioevo, suscitando da una parte la rabbia di chi abita lì vicino, dall´altra il timore degli addetti al mantenimento delle campane stesse. Una piccola premessa. Dal 1930, a suonare le undici campane della cattedrale è un motore elettrico. Di recente, a questo motore è stato applicato un sistema elettronico collegato a un computer. Ora, monsieur Urbain, chimico di formazione, è un anche, come raccontava ieri il New York Times, un raffinato programmatore di software. «Prima che intervenissi io, da quelle campane usciva sempre la stessa litania», dice il sacrestano, che si picca di aver «il dono della musica». Con la sua nomina, insomma, la liturgia campanaria è stata stravolta: se prima consisteva in semplici rintocchi che annunciavano l´Angelus o le messe domenicali, adesso può capitare che intoni inni sacri o corali di Bach. La più grossa delle campane, quella con il suono più basso, che nel 1680 fu battezzata Emmanuel e che pesa 14 tonnellate, una volta veniva suonata letteralmente ogni morte di Papa. Fino a quando Urbain creò un nuovo programma elettronico che aziona il suo batacchio ad ogni funzione. PIETRO DEL RE