La Repubblica 13 febbraio 2008, CATERINA PASOLINI, 13 febbraio 2008
"Spesa sicura? Come un giallo tanti indizi e si risolve l´enigma". La Repubblica 13 febbraio 2008. Spesa sicura? La ricetta pare semplice come la soluzione di un giallo
"Spesa sicura? Come un giallo tanti indizi e si risolve l´enigma". La Repubblica 13 febbraio 2008. Spesa sicura? La ricetta pare semplice come la soluzione di un giallo. Ci vorrebbe la pazienza di Miss Marple per confrontare alimenti e marche sugli scaffali visti i caratteri a dir poco minuti che affaticano e confondono le idee, bisognerebbe avere l´arguzia e la golosità di Maigret per scoprire ingredienti occulti, insospettabili in troppi cibi confezionati. A raccontare di italiani come detective col carrello in mano è il professor Giorgio Calabrese, docente di alimentazione all´università Cattolica di Piacenza, membro dell´Authority europea per la sicurezza alimentare, tra i primi a battersi per etichette che raccontassero la storia, la provenienza dei cibi in tempi di mucche pazze e polli all´aviaria. Alla spesa come poliziotti? «Molto è stato fatto, in Italia siamo tra i più severi in Europa: ora le carni si sa da dove vengono, in quasi tutti i cibi c´è scritta la provenienza. Un olio che oggi è venduto come prodotto italiano tra 18 mesi dovrà avere scritto, ad esempio: olive tunisine, lavorato in Grecia, imbottigliato in Italia. Molto resta però ancora da fare: ci vorrebbe un dipartimento di sicurezza alimentare». Perché ora... «Scritte piccole, omissioni, ingredienti che si possono non scrivere come lo zucchero in arrostini confezionati o latte nel prosciutto cotto, ingannano ancora chi fa acquisti». Cosa bisogna cercare? «Dipende dal prodotto e da chi acquista. L´acqua ad esempio non è uguale per tutti». Acqua minerale? «Sì, se c´è scritto che è ricca di calcio farà bene a chi soffre di osteoporosi e male a chi ha i calcoli, chi ha la pressione alta invece è bene che eviti acqua ricca di sodio. Senza contare che è meglio comprarla in bottiglie di vetro: più resistenti ai cambi di temperatura». Latte e formaggi? «Leggere bene e con cura l´origine, Ricordarsi che il latte con le vitamine non va cotto altrimenti perde le qualità, controllare la scadenza è importante come per le uova, dove sull´etichetta c´è scritto anche taglia e origine. Ricordiamoci che cinque giorni prima di scadere devono essere ritirate dagli scaffali, che reggono due settimane in frigo, due giorni fuori». Carne e polli? «C´è voluta l´emergenza, ma ora sulle etichette c´è scritto da dove arrivano, certo non ancora cosa hanno mangiato, se cibo con ogm o meno ma è già qualcosa di importante per garantire la salute dopo la mucca pazza e l´avaria». Cibi nascosti... «C´è lo zucchero negli arrosti, il latte o la soia nel prosciutto, ma non è obbligatorio scriverlo per cui finisce che gli italiani mangiano cibo o grasso o troppo zuccherato senza saperlo. Trappole alimentari legali, come quando i succhi di frutta erano fatti solo del 12% di pere o pesche e il resto era acqua colorata e dolce». CATERINA PASOLINI