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 2008  febbraio 10 Domenica calendario

Per togliere la saliera dalla tavola bisogna cambiare il gusto. Corriere della Sera 10 febbraio 2008

Per togliere la saliera dalla tavola bisogna cambiare il gusto. Corriere della Sera 10 febbraio 2008. «Togliere la saliera dalla tavola; mangiare pane con poco sale; spiegare alle mamme fumatrici che loro percepiscono meno il salato e che quindi salano di più i cibi». Secondo Carlo Cannella, professore di Scienza dell’alimentazione all’università La Sapienza di Roma e presidente dell’Inran, l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, basterebbe osservare questi tre precetti e il sodio «stellare» diventerebbe solo un brutto ricordo. Su una cosa dunque medici, istituzioni, imprese e associazioni dei consumatori sono d’accordo: i gusti si possono cambiare e il salato non fa certo eccezione. Da qui a individuare una strategia comune, però, il passo è ancora lungo. «Il fatto è che, fino a poco tempo fa, i produttori sono riusciti a gestire il mercato senza preoccuparsi troppo della qualità. Solo adesso si mettono attorno a un tavolo e discutono», dice Valeria Cometti responsabile dell’ufficio Educazione di Slow Food il movimento che promuove il diritto alla riscoperta del gusto e che in Italia conta 40 mila iscritti. «Il sale in eccesso è un problema e l’industria ha capito che deve adeguarsi – assicura Gianni Squitieri, vicedirettore di Federalimentari ”. Stiamo lavorando a una strategia unitaria per tutto il comparto. Pensiamo però che il presupposto per avviare un lavoro serio siano i dati forniti dalle istituzioni. Il Ministero della salute ci ha detto che oggi in Italia non esistono dati epidemiologici certi». In realtà, come conferma Marco Riva, docente di Tecnologia alimentare all’università di Scienze gastronomiche di Bra Pollenzo non esiste una vera e propria banca dati sul contenuto dei prodotti in commercio: «L’Istituto europeo di oncologia di Milano ne ha una che consente di effettuare studi epidemiologici su 778 alimenti per tipologia, ma non per marchio». L’Ieo ha sviluppato le tabelle di composizione degli alimenti dell’Inran. In attesa di sciogliere il nodo, il ministero ha messo in moto una serie di iniziative nel campo della prevenzione. «Abbiamo investito due milioni di euro per promuovere iniziative di educazione alimentare nelle scuole – precisa Donato Greco ”. Abbiamo un monitoraggio e di buone pratiche ce ne sono tante. Ma è chiaro che prima di modificare i gusti, come è accaduto con il fumo, ce ne vuole. Altro problema: noi stiamo intervenendo sulle mense, ma se in famiglia non si fa colazione, allora a che serve?». Originale il progetto pilota «Frutta snack» che coinvolge oltre quarantamila studenti di 82 licei e istituti superiori di Roma, Bologna e Bari. Per invogliare i ragazzi a un maggiore consumo di frutta e ortaggi, secondo la campagna Oms delle 5 porzioni al giorno, nelle scuole sono stati installati distributori automatici di meren