Corriere della Sera 13 febbraio 2008, F. B., 13 febbraio 2008
Il prof anti inceneritori nella giunta Bassolino Si occuperà di rifiuti. Corriere della Sera 13 febbraio 2008
Il prof anti inceneritori nella giunta Bassolino Si occuperà di rifiuti. Corriere della Sera 13 febbraio 2008. Un tecnico ambientalista schierato contro gli inceneritori entra a far parte della giunta regionale di Bassolino, che invece si è sempre schierato in favore degli impianti di termovalorizzazione, a cominciare da quello che dovrà nascere ad Acerra. Ieri, mentre il commissario di governo per l’emergenza rifiuti, Gianni De Gennaro, veniva ricevuto dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale ha riferito, secondo indiscrezioni, del lavoro finora svolto, il governatore della Campania ha riempito le poltrone della sua giunta lasciate vuote dagli assessori Udeur finiti agli arresti nell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere su Mastella e il suo partito, e, approfittando dell’uscita di altri tre assessori che si candideranno alle prossime elezioni, ha anche rimescolato le carte. La delega per l’ambiente è andata al presidente di Greenpeace, il professor Walter Ganapini. E sembrerebbe una contraddizione: viene infatti da chiedersi come potrà Bassolino affidare la politica ambientale della sua giunta – per di più in tempi di grande emergenza rifiuti – a un assessore che su un argomento centrale come quello degli impianti di smaltimento la pensa diversamente da lui. vero che nelle scorse settimane il presidente di Greenpeace era stato chiamato dal governatore nel comitato di consulenti per studiare come uscire dall’emergenza, ma esattamente dodici giorni fa Ganapini aveva anche confermato in una intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno la sua posizione sui termovalorizzatori: «Negli anni Sessanta erano la modernità, oggi non li costruiscono più in nessun Paese d’Europa. Le tecniche di gestione del ciclo dei rifiuti sono progredite. Esistono sistemi più efficienti e meno inquinanti». E adesso? ancora al Corriere del Mezzogiorno che il tecnico spiega la sua posizione. Del no agli impianti, dice, «ne parleremo al momento dovuto». Per adesso preferisce parlare della raccolta differenziata: «Una differenziata fatta ovunque: a Napoli e tra le province partenopea e casertana partiremo con una nuova modalità, intervenendo sulle grandi utenze e sui centri di distribuzione per la carta e gli imballaggi. Poi una manutenzione moderna dei sette cdr che ci sono in Campania e la creazione delle strutture necessarie per il compostaggio al fine di fornire supporto, con il compost di qualità, all’agricoltura. Per tutto questo è necessario avere un assessorato all’altezza di questa emergenza. E vanno riformati anche i livelli istituzionali: su tale fronte consiglio e giunta sono già al lavoro». Per il resto del ciclo, aggiunge Ganapini, «mi attengo a quello che dicono la Commissione Ue e la normativa europea ». E cioè che «l’incenerimento è una tecnica ammessa. Ma non è una tecnica che garantisce recupero energetico e di materia. La Commissione europea l’ha fatta cancellare dalle tecniche di riciclaggio perché, per la logica di Kyoto, in Europa bisogna produrre sempre meno emissioni addizionali e al massimo si potrebbe parlare di emissioni sostitutive. E qui c’è il grande ruolo che possono svolgere strutture esistenti come le centrali termoelettriche o i cementifici». Al momento, quindi, Ganapini preferisce parlare di Kyoto e di Europa ma non di Acerra. Ma prima di tutto dovrà parlare con quelli di Greenpeace, che si sono affrettati a fargli sapere che la carica di presidente «è incompatibile con qualsiasi responsabilità di carattere politico ». Quindi dovrà scegliere. Ma lui sembra aver già scelto e quindi Greenpeace dovrà trovarsi un altro presidente. F. B.