varie, 13 febbraio 2008
GANAPINI Walter
GANAPINI Walter Reggio Emilia 21 maggio 1951. Politico. Ex assessore all’Ambiente della Regione Campania (2008-2010), è stato a capo di Greenpeace Italia ed è membro onorario del Comitato scientifico dell’Agenzia europea dell’ambiente • «Un tecnico ambientalista schierato contro gli inceneritori entra a far parte della giunta regionale di Bassolino, che invece si è sempre schierato in favore degli impianti di termovalorizzazione, a cominciare da quello che dovrà nascere ad Acerra. [...] da chiedersi come potrà Bassolino affidare la politica ambientale della sua giunta — per di più in tempi di grande emergenza rifiuti — a un assessore che su un argomento centrale come quello degli impianti di smaltimento la pensa diversamente da lui [...] Ganapini aveva anche confermato in una intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno la sua posizione sui termovalorizzatori: “Negli anni Sessanta erano la modernità, oggi non li costruiscono più in nessun Paese d’Europa. Le tecniche di gestione del ciclo dei rifiuti sono progredite. Esistono sistemi più efficienti e meno inquinanti”. [...] preferisce parlare della raccolta differenziata: “Una differenziata fatta ovunque: a Napoli e tra le province partenopea e casertana partiremo con una nuova modalità, intervenendo sulle grandi utenze e sui centri di distribuzione per la carta e gli imballaggi. Poi una manutenzione moderna dei sette cdr che ci sono in Campania e la creazione delle strutture necessarie per il compostaggio al fine di fornire supporto, con il compost di qualità, all’agricoltura. Per tutto questo è necessario avere un assessorato all’altezza di questa emergenza [...]”. Per il resto del ciclo, aggiunge Ganapini, “mi attengo a quello che dicono la Commissione Ue e la normativa europea”. E cioè che “l’incenerimento è una tecnica ammessa. Ma non è una tecnica che garantisce recupero energetico e di materia. La Commissione europea l’ha fatta cancellare dalle tecniche di riciclaggio perché, per la logica di Kyoto, in Europa bisogna produrre sempre meno emissioni addizionali e al massimo si potrebbe parlare di emissioni sostitutive. E qui c’è il grande ruolo che possono svolgere strutture esistenti come le centrali termoelettriche o i cementifici”. [...] quelli di Greenpeace [...] si sono affrettati a fargli sapere che la carica di presidente “è incompatibile con qualsiasi responsabilità di carattere politico”. Quindi dovrà scegliere. Ma lui sembra aver già scelto e quindi Greenpeace dovrà trovarsi un altro presidente» (F. B., “Corriere della Sera” 12/2/2008).