La Stampa 9 febbraio 2008, P. Sem., 9 febbraio 2008
Hillary pesca dai conti svizzeri. La Stampa 9 febbraio 2008. Costretta a ricorre a prestiti straordinari per finanziare una campagna elettorale più lunga e difficile del previsto, Hillary Clinton può tirare un sospiro di sollievo guardando i conti in Svizzera
Hillary pesca dai conti svizzeri. La Stampa 9 febbraio 2008. Costretta a ricorre a prestiti straordinari per finanziare una campagna elettorale più lunga e difficile del previsto, Hillary Clinton può tirare un sospiro di sollievo guardando i conti in Svizzera. L’ex first lady e il marito Bill vantano un tesoretto di tutto rispetto, costituito dalle partecipazioni in alcuni tra i principali gruppi industriali e finanziari della Confederazione Elvetica. Una cifra compresa tra i 500 mila e i 650 mila dollari, investita in titoli di società che abbracciano settori strategici, in perfetta sintonia con quanto consigliano i manuali finanziari. Titoli bancari, alimentari ma soprattutto farmaceutici - in linea con l’attaccamento della candidata ai temi dell’assistenza sanitaria. C’è un po’ di tutto nella lista della spesa azionaria di Hillary e dell’ex presidente Bill Clinton, come rivela il bimestrale economico elvetico «Bilanz», sulla base delle dichiarazioni dei redditi della coppia più famosa della politica americana. Il pacchetto di partecipazioni più consistente è nel capitale del gruppo farmaceutico Novartis: si tratta di titoli il cui valore complessivo è compreso tra i 100 mila e i 250 mila dollari. Oscilla invece tra i 100 mila e i 200 mila dollari il valore delle azioni Genentech, braccio americano del laboratorio Roche, detenute nel portafogli dei Clinton, forti anche di un pacchetto di titoli del gigante alimentare Nestlé ,valutato tra i 50.000 e i 100.000 dollari. Per l’alta finanza Hillary e Bill hanno scommesso, con una certa imprudenza, su Ubs, il colosso bancario svizzero fortemente provato dalla crisi dei mutui subprime, anche se l’investimento risale alla scorsa estate, quando le turbolenze finanziarie legate al collasso del sistema dei mutui ad alto rischio erano solo a uno stadio iniziale. Tuttavia la consulenza di un gestore più accorto e lungimirante avrebbe permesso ai coniugi di non vedere dimezzato il loro investimento dai 100 mila dollari iniziali, agli attuali 50 mila. Ironia della sorte, oltre alla perdita causata a Bill e Hillary, Ubs è anche il secondo finanziatore della campagna presidenziale di Barack Obama, il rivale di Hillary, al quale la banca svizzera ha sino ad oggi versato 400 mila dollari. Oltre ai conti svizzeri, la famiglia Clinton vanta una serie di investimenti internazionali che la mettono al riparo da eventuali fluttuazioni congiunturali come quella che sta colpendo in questo momento gli Stati Uniti. Tuttavia negli Stati Uniti, Bill e Hillary devono avere consulenti finanziari molto abili, dal momento che, nonostante la debolezza di Wall Street, il loro portafogli fa invidia ai più abili broker. Molto buono si è rivelato l’acquisto dei titoli Abbot, che hanno registrato nel 2007 un balzo in avanti del 30 per cento, o della sempre verde Berkshire Hathaway, la società di Warren Buffett. Del resto l’oracolo di Omaha - come viene chiamato per le sue doti premonitrici in tema di finanza - oltre ad assicurare guadagni garantiti (+33% nel 2007), è anche uno dei grandi finanziatori della campagna Clinton. Il portafoglio di investimenti della famiglia Clinton è alimetato dai compensi che Bill percepisce per ogni conferenza che tiene in giro per il modno, pagata tra i 150 mila e i 400 mila dollari. Un bilancio familiare solido, quindi, che consente ai sostenitori della candidata democratica di tirare un sospiro di sollievo: la campagna presidenziale andrà avanti sino alla fine. P. Sem.