Corriere della Sera 9 febbraio 2008, Marisa Fumagalli, 9 febbraio 2008
Fenice in affitto, 30 mila euro a festa. Corriere della Sera 9 febbraio 2008. Metti una sera alla Fenice: acrobati e ballerini sul palco, dame e cavalieri in costume volteggiano nella sala (svuotata delle poltroncine e rivestita di linoleum rosso salva-parquet) per il gran ballo à l’ancienne della Cavalchina, revival di una tradizione ottocentesca
Fenice in affitto, 30 mila euro a festa. Corriere della Sera 9 febbraio 2008. Metti una sera alla Fenice: acrobati e ballerini sul palco, dame e cavalieri in costume volteggiano nella sala (svuotata delle poltroncine e rivestita di linoleum rosso salva-parquet) per il gran ballo à l’ancienne della Cavalchina, revival di una tradizione ottocentesca. Già. Ma, nel foyer, si va di hully gully, cha cha cha, twist, sulle note dell’orchestra anni Sessanta. E fa un certo effetto. Non siamo forse nel tempio della Musica con la M maiuscola? Al piano superiore, nelle Sale Apollinee, il buffet (dal baccalà mantecato, all’aragosta) oscura le statue neoclassiche. Per esserci e divertirsi, gli ospiti hanno sborsato 600 euro. Evento internazionale riuscito, a cura della Compagnia della Calza I Antichi e del regista Matteo Corvino. Eppure, qualcuno storce il naso. Il «fuoriprogramma» del carnevale veneziano, appena passato, infatti è la versione nobile di altri eventi, un po’ «al limite ». Il tempio invaso dai mercanti, allora? Il sovrintendente Giampaolo Vianello non ci sta: «Qual è il problema? Altri grandi teatri d’Europa organizzano feste. L’importante è mantenere alti lo stile e la qualità ». Ma poiché le casse della Fondazione piangono (tagli dei finanziamenti statali, sponsor che non donano abbastanza), il rischio è che i paletti cedano. Da quando, infatti, la Fenice è risorta dalle ceneri dell’incendio che la devastò (era il 1996), il rilancio è cominciato non solo con le opere e i concerti da Cartellone ma anche con l’affitto di tutto il teatro (30 mila euro al giorno) o di parte di esso per manifestazioni private. Si è creata una società ad hoc, la Fest, presieduta oggi dal finanziere Fabio Cerchiai. Nel 2007, gli eventi extra hanno fruttato un milione di euro. Dunque, l’idea funziona. Si va dalle convention di gruppi industriali alle feste esclusive di ricchi stranieri. Prendiamo la serata della Pepsi-Cola: 230 ospiti, cena placé nella scintillante sala del Teatro; dal palco note e voci di un memorabile concerto diretto da Valery Gergiev e Daniel Oren. Tra gli ospiti d’onore, Henry Kissinger e Nur di Giordania. Che dire, ancora, della festa di compleanno (il quarantesimo), dedicata ad Esmond Harmsworth, nobile e facoltoso agente letterario di Boston? Lirica in sala grande, con i cori di Nabucco e Traviata; cena alle Apollinee, mega-torta (fatta arrivare da Parigi), da cui è sbucata, a sorpresa (per il festeggiato), l’amata cagnetta Eloise. Infine, tutti (200) nel foyer a scatenarsi nelle danze anni Settanta, con contorno di dj, cubiste e ragazzi immagine. Si favoleggia anche di un ironico spogliarello maschile. Sul palco della Fenice si è esibito Fiorello, per deliziare i dipendenti delle sedi italiane del gruppo Beiersdorf (crema Nivea). Tra ori e stucchi hanno trovato posto i nuovi modelli delle auto (in mostra sul palcoscenico) della Lancia e della Citroen. Le Assicurazioni Generali hanno festeggiato il 175? compleanno riservando, per 800 invitati, il concerto del maestro Elihau Imbal. Che ha estasiato il presidente della Società, Antoine Bernheim. «Piovono le richieste, ma diciamo qualche no – spiega Cristiano Chiarot, direttore di Fest ”. Sia perché poniamo un tetto annuale, sia perché alcune proposte sono fuori target». Cioè non all’altezza del Teatro. Il presidente Cerchiai sintetizza l’obiettivo dell’operazione: «Portare la Fenice sotto i riflettori internazionali, lasciando intatto il suo prestigio. Del resto Venezia, città affascinante e unica al mondo, è il polo d’attrazione ideale per un certo genere di eventi». Il prossimo, tra venti giorni: le nozze di una coppia di americani di religione ebraica. Il rabbino celebrerà il rito nel teatro; seguirà il pranzo alle Apollinee, targato Harry’s Bar. Danze a go-go con dj nel foyer. Marisa Fumagalli