Corriere della Sera 10 febbraio 2008, Corinna De Cesare, 10 febbraio 2008
Con le carte di credito solo il 3% degli acquisti. Corriere della Sera 10 febbraio 2008. Sono tantissime quelle in circolazione ma ancora poche quelle utilizzate nella quotidianità
Con le carte di credito solo il 3% degli acquisti. Corriere della Sera 10 febbraio 2008. Sono tantissime quelle in circolazione ma ancora poche quelle utilizzate nella quotidianità. In Italia, secondo le stime di Bankitalia, nel 2007 ne sono circolati circa 33 milioni di pezzi, 24 milioni in più rispetto a dieci anni fa. Ma sono soltanto 16 milioni quelle usate almeno una volta l’anno. Intorno al 1950, mentre gli schermi statunitensi proiettavano nelle sale cinematografiche «Lo Zoo di Vetro», tratto da uno dei capolavori di Tennessee Williams, gli americani cominciavano a conoscere un rettangolino di plastica che avrebbe rivoluzionato il modo di fare acquisti: nasceva la prima carta di credito, una Diners Club. L’idea venne a un noto uomo d’affari Frank McNamara, che al momento di pagare il conto dopo aver invitato a cena due amici in un lussuoso ristorante di Manhattan, si accorse di non avere il portafoglio. Quell’episodio imbarazzante suggerì a McNamara di fondare un club che consentisse ai soci di mangiare tranquillamente in ogni parte del mondo, senza avere bisogno di denaro contante. Nasceva il Diners Club. Nel nostro Paese, per riuscire ad avere la preziosa carta plastificata, bisogna aspettare il 1958 e il 1986 per vederne una tutta italiana, la CartaSi. Da allora sono trascorsi oltre 22 anni e la carta di credito, da semplice strumento di pagamento, si è trasformata in carta viaggi, carta punti, assicurazione, carta fedeltà e ora anche cellulare. Adesso infatti, in alcuni casi, con il sistema di «mobile payments» si può pagare anche con il telefonino. Il problema, tutto italiano, è che, nonostante il successo e la diffusione di questo strumento di pagamento, la frequenza d’utilizzo del denaro elettronico è ancora bassissima. 33 milioni le carte di credito in circolazione e appena la metà quelle usate dagli italiani ed effettivamente attive, cioè usate almeno una volta l’anno. Un’abitudine che si conferma tutti gli anni. Da noi solo il 3% dei pagamenti viene fatto utilizzando carte di debito, credito, carte revolving e prepagate. Contro il 4% della Germania, il 12% dell’Olanda, il 13% del Belgio, il 17% del Regno Unito e il 16% della Francia. Ma il governatore di via Nazionale Mario Draghi lo ha detto chiaro e tondo più volte: nel nostro Paese circola «troppo contante», come a dire la tendenza non è mutata. Uno dei motivi è che negli italiani è ancora radicata una vecchia mentalità che fa utilizzare la carta di credito da una certa cifra in su. « come se si sentissero psicologicamente abilitati al pagamento con la carta di credito per somme oltre i 50 euro» spiega Alessandro Zollo, responsabile del settore sistemi e servizi di pagamento retail dell’Abi, l’associazione bancaria italiana. Tant’è che da noi, il 90,3% dei pagamenti viene effettuato in contante contro, ad esempio, il 59% della Francia. Quel che è certo è che nel tempo i rettangolini plastificati sono diventati di innumerevoli tipi. E adesso la carta si è adeguata anche al telefonino. A fine 2005 ad esempio il gruppo CartaSi ha sperimentato il pagamento con addebito su carta di credito attraverso il cellulare. Che cosa significa? Che anziché strisciare la carta, aspettare l’autorizzazione al pagamento e firmare, basta mandare un sms. così per acquistare gli skipass degli impianti di Madonna di Campiglio ad esempio oppure per il parcheggio dell’aeroporto di Linate gestito dalla Sea. Basta mandare un messaggio e parte l’addebito sulla carta. I clienti CartaSi che hanno attivato questo servizio sono già 77.500. Poste Italiane ha da poco lanciato Poste mobile, un conto corrente in tasca, che permette, tra le altre cose, il trasferimento di denaro da un telefonino all’altro. E presto autorizzerà anche al pagamento di bollettini, l’invio di telegrammi e raccomandate. Mastercard ha lanciato un anno fa un progetto pilota di trasferimento interna Soglia psicologica In circolazione 33 milioni di tesserine. L’Abi: «Per i consumatori la soglia psicologica per un acquisto elettronico è di 50 euro». La nuova frontiera dei pagamenti attraverso il telefono cellulare e le carte prepagate Corinna De Cesare