Corriere della Sera 10 febbraio 2008, Mariolina Iossa, 10 febbraio 2008
Meno spese, il Quirinale taglia i Corazzieri. Corriere della Sera 10 febbraio 2008. Non era mai accaduto
Meno spese, il Quirinale taglia i Corazzieri. Corriere della Sera 10 febbraio 2008. Non era mai accaduto. Per la prima volta il Quirinale riduce il suo bilancio, a partire dal prestigioso Reggimento dei corazzieri: 30 in meno. Restrizione dell’organico, blocco del turnover, degli straordinari e di alcune indennità speciali, sospensione dell’automatismo per cui i dipendenti erano agganciati nelle retribuzioni a quelli del Senato, taglio delle spese per beni e servizi. Il presidente Giorgio Napolitano prosegue il lavoro di «gestione oculata e contenimento delle spese» cominciato subito dopo il suo insediamento nel maggio del 2006. Allora disse: «La casa degli italiani deve dare il buon esempio non a parole, con i fatti». Ieri il segretario generale Donato Marra ha spiegato nei dettagli, in una nota, come è stata ottenuta questa riduzione della spesa che ha portato a un bilancio di previsione per il 2008 di 227,8 milioni di euro: 3,5 milioni in meno rispetto a quanto previsto nel bilancio triennale 2007-2009. Per il solo 2008 la previsione di spesa complessiva si riduce di 800 mila euro, 240,8 milioni contro 241,6. L’organico resta elevato ma rispetto al 2006 è stato ridotto di 177 unità: oggi lavorano per la presidenza 945 dipendenti di ruolo (meno 42), 97 fra comandati e a contratto (meno 11), 962 addetti alla sicurezza, militari e forze di polizia (meno 124), che comprende anche il Reggimento dei corazzieri (267, nel 2006 erano 297). Questo ha significato passare da 139,7 milioni di euro a 138,7 per il pagamento degli stipendi, mentre le spese per beni e servizi sono state ridotte del 7,5 per cento. Lo stesso presidente Napolitano per i suoi spostamenti spesso usa il treno e, per i viaggi all’estero, un aereo di piccole dimensioni e una ridottissima delegazione. L’unica spesa che è cresciuta è quella previdenziale, «peraltro obbligata» è scritto nella nota. Non regge poi, scrive Marra, il paragone fatto in passato tra le spese del Quirinale, sempre cresciute negli anni e considerate elefantiache, e quelle più contenute dell’Eliseo o di Buckingham Palace. E spiega il perché. Il bilancio del Quirinale comprende ogni spesa, anche quella previdenziale, che invece i bilanci francese e inglese tengono a parte, scaricandola su altre amministrazioni. Il palazzo del Quirinale, la tenuta di Castelporziano e la residenza di Villa Rosebery a Napoli costano, è vero, molto care alle casse dello Stato (34 milioni di euro all’anno, il 14 per cento del bilancio) ma sono di fatto dei «musei». E costerebbero care anche se fossero gestite dai Beni culturali. D’altra parte, conclude Marra, si tratta di luoghi prestigiosi già utilizzati anche come musei. Il Quirinale nel 2007 ha avuto 64 mila visitatori e ospitato 5 mostre. Castelporziano è un grande parco naturale, visitato ogni anno da 20 mila studenti e da scienziati di tutto il mondo. Mariolina Iossa